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Papa Francesco con un grande livido sotto il mento, ecco l'ematoma

Papa Francesco con un ematoma bluastro sotto il mento

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/07-12-2024/papa-francesco-con-un-grande-livido-sotto-il-mento-ecco-l-ematoma-500.jpg Papa Francesco con un grande livido sotto il mento, ecco l'ematoma


Città del Vaticano - Papa Francesco oggi pomeriggio si è presentato a San Pietro per l'antichissimo rito del concistoro con un vistoso ed esteso ematoma bluastro proprio sotto il mento. Le telecamere vaticane che lo inquadravano durante la messa con i nuovi cardinali hanno evitato accuratamente di riprenderlo di fronte. Nulla di preoccupante e dal Vaticano filtra che si tratterebbe di un banale quanto piccolo incidente domestico. Probabilmente una caduta fortunatamente senza conseguenze. «E' la conseguenza del fatto che il pontefice ha battuto il mento sul comodino ieri mattina» ha fatto sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. Stamattina, durante le udienze di lavoro che erano previste nel palazzo apostolico Francesco ha portato avanti senza alcun problema tutti gli appuntamenti, leggendo anche lunghi discorsi e facendo battute. Sul viso aveva anche un piccolissimo cerotto. 

L'estensione del livido violaceo sul mento e nella zona sottostante al mento è ovviamente stata oggetto di grande curiosità, anche perchè risaltava sul bianco delle vesti pontificie. Impossibile non accorgersi del contrasto. 

Ai 21 nuovi cardinali durante l'omelia Bergoglio si è raccomandato di ascoltare sempre la voce del cuore, di privilegiarla e seguire la «stessa strada di Gesù. Di questo abbiamo bisogno». Si tratta dunque di tornare all'essenziale: «Fare la strada di Gesù significa anzitutto ritornare a Lui e rimettere Lui al centro di tutto. Nella vita spirituale come in quella pastorale, rischiamo a volte di concentrarci sui contorni, dimenticando l’essenziale. Troppo spesso le cose secondarie prendono il posto di ciò che è necessario, le esteriorità prevalgono su quello che conta davvero, ci tuffiamo in attività che riteniamo urgenti, senza arrivare al cuore. E, invece, abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo» ha detto il Papa con voce ferma. 

Prima della messa ha preso la parola l'unico neo cardinale non elettore, Angelo Acerbi, un ex nunzio oggi novantanovenne reduce da poco da un ricovero per un malore. E' a lui che spetta rivolgere al pontefice il saluto: «La famiglia umana è sconvolta e sfigurata da disuguaglianze, guerre e povertà in tante parti del mondo. Ci piacerebbe guardare al futuro con speranza e vedere un mondo finalmente pacificato. Siamo sicuri, Santo Padre, che resterà sempre vivo il ricordo dei suoi incessanti appelli». 

I nuovi cardinali italiani sono cinque. Oltre ad Acerbi, c'è Domenico Battaglia di Napoli, il vicario di Roma, Baldassare Reina, l’arcivescovo di Torino, Roberto Repole e il sottosegretario per la sezione migranti del dicastero per lo Sviluppo umano integrale, padre Fabio Baggio. In tutto la presenza dei porporati italiani votanti sale a 19 (compreso il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e l’ordinario della Mongolia Giorgio Marengo, che però sono stati registrati nell'area asiatica). Gli italiani sono ancora il gruppo di elettori più numeroso ma sono stati di fatto dimezzati nell'arco degli ultimi dieci anni. Tra le novità delle nuove porpore spicca l'arcivescovo di Belgrado Ladislav Nemet, il lituano Rolandas Makrickas (52 anni) da marzo arciprete di Santa Maria Maggiore, l’Iran con l’arcivescovo di Teheran, Dominique Joseph Mathieu ( di origine belga). Poi c'è il Giappone, il Cile, l'Ecuador, la Costa d'Avorio, l'Algeria, il Brasile, il Canada e l'Australia.


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