Venezia - Se non conoscete lo Yorkshire Sculpture Park in Inghilterra avete l’opportunità di prenderne un assaggio a Venezia fino al 22 Novembre, al Giardino della Marinaressa, nell’ambito della programmazione degli eventi correlati alla Biennale 2015.
Nel web, lo Yorkshire Sculpture Park, oltre cinquecento acri di terreno nel nord della Gran Bretagna, è segnalato, ragionevolmente, come luogo d’arte pionieristico per la sua vocazione naturalistica e inventiva allo stesso tempo, grazie al corposo numero di sculture che vi sono presenti.
Sensibilità artistica e spirito eco si accomunano in questo luogo unico, vincitore del premio ArtFund 2014, la cui etica, sovrana, unisce consapevolezza dell’ambiente al bisogno vitale di creatività.
Da questi luoghi d’incanto, il curatore Peter Murray ha selezionato e trasferito, temporaneamente, sei ciclopiche sculture, d’impatto, nella città lagunare con cui sembrano armonizzare e corrispondere d’amorosi sensi.
Le sei opere, menhir contemporanei, sono state eseguite da Ursula Von Rydingsvard che per la prima volta espone in Italia.
Classe ’42, Ursula, tedesca di padre ucraino e madre polacca, americana di Brooklyn d’adozione da oltre trenta anni, ha dato vita a sei figure eroiche, capaci di dialogare con lo spazio, ridettando la topiaria complessiva del piccolo green veneziano.
I sei prodigi, grossi coni di cedri screziati, scanalati e rimodulati come canne d’organo, raggiungono una dimensione bio-lirica fino a convergere su sé aria e atmosfera.
Una natura interlocutrice e vibrante, d’ampio respiro, quella rappresentata dalla Von Rydingsvard che assorbe e rilascia le voci più intime del creato: solchi di legno spessi e fumanti come lava che ricalcano le viscere della terra e che si integrano con i pini circostanti, il mare al cospetto e le piccole case veneziane di Castello, ridisegnando il perimetro degli spazi umani fatti di un’eroicità spontanea e quotidiana e per questo ancora più preziosa.
Una menzione particolare ad uno degli esperimenti più originali dell’artista presenti a questa Biennale: un arbusto/geiser del colore dell’acqua e del cielo, emergente dalla terra come un getto vitale vitreo, raccoglie le luci della laguna e ricalca poeticamente, riassorbendola, l’interdipendenza di questa città con l’arte in uno slancio vitale che non ha frontiere di sostanza, forma e contenuto.
Spruzzate un poco dello Yorkshire Sculpture Park nei vostri occhi…
Il respiro dell’albero di Ursula von Rydingsvard
Al Giardino della Marinaressa
di Francesca Pellegrino
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