Lettere in redazione Vittoria

Muos, La Mattina: Ingenerosi gli attacchi a Crocetta

Parla il coordinatore provinciale del Megafono

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Vittoria - Trovo ingenerosi gli attacchi e la protesta che anche ieri i comitati “No Muos” hanno mosso contro il Presidente della Regione Rosario Crocetta.

Ritengo che chi oggi lo attacca abbia scarsa memoria: a rilasciare le autorizzazioni per l’installazione dell’antenna, infatti, è stato un altro Presidente, Raffaele Lombardo, assieme al Ministero della Difesa. A quei tempi Crocetta era europarlamentare a Bruxelles, dove ha determinato – primo tra tutti i parlamentari siciliani - l’istituzione della Commissione Antimafia, della quale ha galantemente ceduto la presidenza.

Personalmente sono contrario all’installazione del Muos, però ritengo che bisogna spostare  la protesta  verso Roma, alzando il tiro e additando i veri responsabili. Ricordo che davanti al Cga è stato il Ministero della Difesa ad opporsi contro la Regione Sicilia e do atto e merito al Presidente Crocetta di svolgere al meglio il suo ruolo istituzionale, evitando di lasciarsi guidare dalle ideologie quando bisogna salvaguardare la salute ma anche le tasche dei siciliani.  Il passo indietro compiuto da Crocetta sul Muos è segno di grandissima responsabilità istituzionale, perché ha comportato un risparmio di diciotto miliardi di dollari per la Sicilia. La promessa di ritirare le autorizzazioni era sincera: ma alla luce delle carte in possesso della Regione, il Presidente ha capito che, suo malgrado, non poteva mantenerla. Così, ha preso atto della situazione e ha compiuto l’unica scelta istituzionale possibile.

Mi chiedo piuttosto: il sindaco di Niscemi , oltre ad unirsi ai cori di protesta, quali atti concreti sta facendo giuridicamente per difendere la causa No Muos? Ha nelle mani un potere enorme: può fermare i lavori ricorrendo al Tar, e può anche fare causa contro la Regione per l’ultima decisione assunta.  Perché non lo fa?

Voglio dire di più: si eviti di additare Crocetta come “professionista dell’antimafia”. Sappiamo tutti che il Presidente della Regione siciliana vive da anni con una condanna a morte sulla testa decretata dalla mafia.  A Vittoria gli è stata concessa la cittadinanza onoraria il 24 aprile 2012 proprio per la sua attività contro la criminalità mafiosa, che aveva rivoluzionato in negativo l’imprenditoria e l’economia di Gela e del comprensorio. Anche Vittoria ha beneficiato dell’ imperterrita azione di collaborazione di Crocetta con gli organi inquirenti, e gliene ha dato atto. Altro che professionismo dell’antimafia! Il suo è stato e continua ad essere un impegno concreto, coraggioso e quotidiano contro il crimine.

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In questi giorni stiamo assistendo ad un tiro incrociato sul Presidente. Certo, il momento che la Sicilia sta attraversando è critico, ma di certo non è frutto dei sette mesi scarsi del governo Crocetta. A creare  l’attuale cataclisma è stata, semmai, la politica che ci ha governato da trent’anni a questa parte. Ed oggi la rivoluzione crocettiana ne sta scoprendo, una ad una, le magagne, e sono sicuro che ben presto darà i suoi frutti anche per la rivoluzione sociale, che è uno degli obiettivi del Presidente e che aiuterà il ceto medio-basso, che è quello maggiormente in sofferenza. 


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