Catania - Kaballà ha aperto al Velodromo Paolo Borsellino di Palermo il concerto del grande Luciano Ligabue.
Pippo Rinaldi Kaballà testimonia ancora volta il suo grande legame con la musica italiana che conta e si scommette come farebbe un giovane alle prime armi.
Modesto, talvolta irriverente. Simpatico.
La spocchia dell'artista arrivato è lontana anni luce dal carattere complesso di un cantautore che, da oltre vent'anni, porta in giro l'immagine migliore della sua Sicilia legata alla tradizione e alla world music, nella doppia veste di autore e cantante. Una scommessa cominciata prima di tutti, negli anni Novanta, in antitesi con il pieno trionfo del pop melodico. In quel periodo, tra la diffidenza dei detrattori del dialetto e della musica acustica, uscì il suo primo album "Petra lavica", una sintesi di ricerca nelle sonorità e nei testi di indubbia raffinatezza.
Sul palco di Ligabue canta solo quattro brani ("Finu a dumani", "Petra lavica", "Itaca" e "Nel fuoco"): «Quando il mio ex manager Claudio Maioli mi chiese di partecipare come ospite - spiega sorridendo - accettai subito, senza sapere a cosa andassi incontro. Per me è l'ennesima occasione di cantare in Sicilia e un modo per rincontrare Ligabue e scambiare idee ed esperienze con lui».
La carriera di Kaballà, cominciata come autore e interprete delle sue canzoni, si sdoppia molto presto: l'occasione arriva con l'incontro del maestro Nino Rota, per il quale scrive i testi di "Brucia la terra", colonna sonora del film "Il Padrino III" di Francis Ford Coppola.
Psicologo degli artisti e anti-age per eccellenza, da allora è diventato uno degli autori più ricercati e raffinati del panorama italiano, ha scritto, tra gli altri, per Antonella Ruggiero, Anna Oxa, Grazia Di Michele, Scanu, la Amoroso e Carmen Consoli. Ma è con Ramazzotti e Venuti che le sue liriche raggiungono la vetta. Basti pensare che è stato autore di "I belong to you", interpretata da Eros e Anastacia.
Numerose anche le sue partecipazioni a Sanremo, l'ultima, con Nina Zilli, ha vinto il Premio della critica.
«Scrivere per gli altri comporta conoscere e interpretare chi ti sta di fronte, passo con gli artisti gran parte delle mie giornate e a volte mi calo nella loro realtà. Tutto ciò mi permette di tenere la mente sveglia e critica, pronta per raccogliere ogni spunto interessante».
Per lui si prospetta un autunno ricco di lavoro: «A metà settembre uscirà il nuovo singolo di Alessandra Amoroso, poi il nuovo album di Matteo Becucci. Nel frattempo vorrei concentrarmi per riuscire a chiudere il disco, che ispirato alla Sicilia letteraria e senza tempo».
Da mercoledì, Kaballà continuerà il suo tour siciliano in tre live in provincia di Catania inseriti nel circuito del Mito - l'8 a Milo, il 9 a Nicolosi, il 10 ad Aci Bonaccorsi - con i chitarristi Massimo Germini e Andrea Zuppini e il percussionista Eric Cisbani.
«Ho voluto recuperare alcuni dei miei brani più conosciuti e di maggior impatto ritmico -spiega - per continuare a raccontare una Sicilia sempre protagonista, prepotente, dolce, aspra e sapiente».