Catania - Portare la cultura giuridica nel mondo della musica, in Sicilia. L'avvocato Francesca Manuela Comis si occupa di consulenza alle imprese, in materia di diritto societario e commerciale. Giurista di impresa formatasi alla Scuola Nazionale Giuristi d’Impresa di Milano, oltre che in diverse Business School (Milano, Londra, Madrid) ha da ultimo completato il proprio cursus formativo con un Master in Tutela del diritto d'autore nella musica e nello spettacolo.
Francesca è cresciuta in una famiglia di musicisti, nel tempo libero suona il pianoforte, ma si definisce la “pecora nera” per aver tradito la musica per la legge. Lavora allo Studio Fla, Floresta Longo e Associati di Catania.
“In Sicilia abbiamo una significativa presenza di artisti che purtroppo non sono business oriented”, esordisce.
Avvocato, traduca...
“I musicisti, gli attori, gli artisti in genere non hanno consapevolezza che possono, e devono, produrre contenuti artistici di alto livello anche tutelando i loro diritti grazie a strumenti giuridici che la legge mette a loro disposizione”.
Quali sono i momenti in cui la consulenza è necessaria?
“Penso ai contratti di edizione, di subedizione, alla fase di produzione o distribuzione, oggi anche di di musica digitale, insomma a tutto quello che precede la produzione e distribuzione di un disco. Accade, purtroppo, che molti musicisti perdano opportunità in tan senso, perchè non comprendono che hanno necessità di assistenza nella redazione dei contratti, delle clausole relative alla pubblicità, alla promozione, alle sincronizzazioni, alla gestione della propria immagine, etc. Per non dire delle società che organizzano spettacoli musicali o teatrali. Esiste una contrattualistica che riguarda gli attori, le maestranze...”
C'è poi tutto il mondo legato alla Siae...e non solo
“Sì. Uno dei temi caldi del momento, oltre alla gestione dei diritti SIAE, è il recupero dei compensi IMAIE, la società di gestione collettiva dei diritti connessi a compenso”.
Cioè?
“Veda, la legge sul diritto d’autore attribuisce agli artisti interpreti o esecutori che abbiano prestato la propria opera per realizzare un disco o un film, i diritti volti a tutelare il valore delle loro prestazioni artistiche e a garantire che essi ottengano un ritorno economico dalla diffusione dell'opera.
Nella musica, l’equo compenso si produce quando un disco viene trasmesso in radio, in Tv, o quando viene diffuso nei bar, nei ristoranti.
Nell’audiovisivo, l’equo compenso si genera quando il video va in televisione, sul web, nei locali, negli alberghi, o quando viene venduto sia online che offline.
Ecco, gli artisti hanno diritto a percepire il loro compenso per il lavoro che hanno svolto, ma a volte c'è un atteggiamento fatalista e rinunciatario.
Ora esiste anche il compenso per la copia a uso privato, infatti l’IMAIE gestisce e ripartisce, inoltre, i compensi di copia privata audio e video, riconosciuti per legge sul diritto d’autore, ovvero la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi fatta da singoli soggetti per uso esclusivamente personale”
Cosa mi dice del Secondary Ticketing?
“Abbiamo assistito una azienda che aveva ricevuto un danno dall’atteggiamento di risposta che ha dato SIAE a questo fenomeno.
E' in pratica il mercato dei biglietti parallelo a quello autorizzato, che viaggia su internet, rivende i biglietti dei concerti in blocco e a prezzi diversi e molto più alti del tradizionale, alimentando appunto un mercato parallelo che danneggia gli spettatori, spesso disposti a sborsare cifre ingiustificate per assistere allo spettacolo del loro artista preferito”.
La sincronizzazione. In cosa consiste?
“E' l’abbinamento tra opera musicale ed immagini, ad esempio un film, un documentario, una pubblicità: prima di sincronizzare opere musicali ad un filmato o immagini, è necessario chiedere agli autori ed editori delle opere il permesso per questo specifico uso. In questo caso l’artista (o anche l’editore) ha diritto di vedere riconosciuto un compenso quando la propria canzone viene scelta ad esempio per una pubblicità da una casa automobilistica per lanciare il nuovo modello di un'auto. Gli autori devono sempre autorizzare preventivamente l'uso della loro opera per pubblicizzare un prodotto di mercato”.
Parliamo di pensioni. Gli artisti non sempre pensano alla loro vecchiaia...
“Si, ed è un errore. Perchè l'artista è un lavoratore, sui generis, ma pur sempre un lavoratore, che deve costruire il proprio futuro pensionistico con la necessaria lungimiranza. Anche in questo assistiamo gli artisti a maturare una maggiore cultura giuridica”.