Economia Ragusa

Bapr Ragusa, Bankitalia studia superholding di Banche Popolari

17 banche in un'unica coop o fusione tra Bari e Ragusa?

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Ragusa - Banca d’Italia parla di progetto di sistema, un’autoriforma del sistema delle Banche Popolari. 

L’obiettivo è quello di creare “uno o più poli bancari” da costituire attraverso due soluzioni: creazione di una o più holding cooperative, fusione delle singole banche nella/e holding e successivo scorporo delle banche reti in banche spa, detenute al 100% oppure creazione di una spa di nuova costituzione da identificare tra le popolari e conferimento dei rami di azienda bancari degli istituti alla nuova società per azioni.

Lo studio di Kpmg delinea la prospettiva di una Superpopolare che riunisca 17 banche cooperative con 1.441 filiali e 185 miliardi di masse gestite. Uno scenario di fatto simile a quello intrapreso dalle Banche di credito cooperativo dopo un intervento legislativo che ha dato vita da parte delle Bce alle holding Iccrea e Cassa centrale banca.

In ambienti istituzionali c’è chi pensa che alla fine il tutto potrebbe ridimensionarsi a una fusione Bari-Ragusa.

L’idea è quella di una maxi aggregazione sul modello della francese Crédit Agricole, la più grande banca mutualistica d’Europa: e banche potenzialmente interessate sono 17, ma l’idea è di non superare i 30 miliardi di attivi per non cadere sotto la lente Bce. Alcune candidate? La Popolare di Bari, la Agricola Popolare di Ragusa.

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L’obiettivo è dar vita a una holding cooperativa che controlli un’unica spa in cui far confluire le principali Popolari, soprattutto del Centro-Sud. Un’ipotesi alternativa potrebbe essere quella che prevede diverse spa, ma tutte sotto la stessa cooperativa. Le prime aggregazioni, tra le banche che decideranno di aderire al progetto, potrebbero delinearsi già entro metà 2019. Questo nuovo soggetto verrebbe poi quotato, in modo da permettere ai soci che non riescono a vendere le azioni di realizzare gli investimenti (prevedendo anche misure compensative, tipo warrant, per far fronte alle perdite). Questo sarebbe solo uno dei vantaggi dell’operazione: gli altri vanno ricercati nella redditività mediamente più bassa delle Banche Popolari rispetto al sistema e a un credito deteriorato parimenti meno buono, che lasciano quindi ampi margini di miglioramento con un’operazione sinergica. Tanto più che l’operazione prevederebbe un clean up del credito, in modo da livellare la sua qualità tra le Popolari che prenderanno parte al progetto.


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