Ragusa – Si cominciano a fare i conti sullo scontrino Covid delle vacanze che stanno terminando per la maggioranza degli italiani, rientrati in altre regioni che, per il momento, stanno concludendo la stagione senza i patemi d’animo della Sicilia. Ebbene sulla base del tracciamento, 8 nuovi positivi su 10 arrivano dalle Isole - Sicilia e Sardegna - le regioni con i dati peggiori su copertura vaccinale e pressione ospedaliera. Ridotti invece i contagi arrivati dall’estero - dopo che giugno aveva registrato decine di ragazzi positivi bloccati in Spagna, Grecia o Malta - nonostante solo da domani sarà obbligatorio il green pass per salire su quei treni, aerei e navi a lunga percorrenza che, negli ultimi tre mesi, hanno portato a spasso da e per la Sicilia circa 5 milioni di turisti.
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I contagi ufficiosi sono però sicuramente più di quelli monitorati: secondo le associazioni dei medici di famiglia, sono tanti quelli occultati da persone incoscienti risultate positive ai test fai-da-te in farmacia e rifiutatesi di ripetere il tampone ufficiale nel timore di una quarantena guasta ferie. Sicuramente, dopo i bagni di folla consumati dai settentrionali nei nostri lidi, la Sicilia dei desideri si è trasformata in qualche giorno in un territorio osservato speciale (e a distanza) dal Nord.
La Lombardia, ad esempio, per difendersi dal controesodo ha predisposto dal weekend tamponi gratuiti agli aeroporti di Milano e Bergamo proprio per chi arriva dalla Sicilia. L’esigenza di tutelarsi deriva, d’altronde, da un confronto dei numeri impietoso: oltre 200 casi ogni 100mila abitanti sull’Isola a fronte dei 35 della Lombardia, dove le percentuali di occupazione dei reparti ospedalieri si fermano al 5% per i ricoveri ordinari e al 3% per le intensive, a fronte del 20% e del 12% della Sicilia.