Luca Zingaretti attore protagonista e regista. Va in onda lunedì 8 marzo alle 21,15, "Il Metodo Catalanotti", l'ultimo episodio (girato) dello sceneggiato televisivo "Il Commssario Montalbano".
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Ad affiancare Luca Zingaretti ci sarà l’affiatatissimo gruppo di attori che ha reso negli anni “Montalbano” un vero e proprio cult: Cesare Bocci nei panni di Mimì Augello, Peppino Mazzotta in quelli di Fazio, Angelo Russo nelle vesti dell’agente Agatino Catarella e la partecipazione di Sonia Bergamasco nel ruolo di Livia, l’eterna fidanzata di Salvo Montalbano.
Nel nuovo capitolo di indagini, il commissario e i suoi uomini sono chiamati a fare luce sull’omicidio di un uomo, ucciso con una coltellata al petto. Tutto parrebbe condurre al giro dell’usura, ma troppe cose non tornano. Per venire a capo della matassa di indizi e assicurare alla giustizia il colpevole, Salvo dovrà andare oltre le apparenze e indagare nelle pieghe della vita del defunto e nelle sue “ossessioni” per il teatro e l’arte tragica. Intanto l’arrivo di una nuova giovane collega, interpretata dall’affascinante Greta Scarano, scuote profondamente Montalbano.
Il metodo Catalanotti
Carmelo Catalanotti è stato assassinato con una pugnalata al petto, ma quest’ammazzatina, fosse anche solo per la strana compostezza della salma e l’assenza di sangue, presenta subito qualcosa di strano. Presto Montalbano scopre che la vittima era uno strozzino, benché a suo modo “equo” o almeno non particolarmente esoso. Ma Catalanotti non era solo un usuraio, era anzitutto un fervente e originale artista di teatro, anima e fondatore della Trinacriarte, attivissima compagnia di teatro amatoriale di Vigàta.
La Trinacriarte non è una semplice filodrammatica, buona parte dei suoi soci sono letteralmente posseduti, quando non addirittura invasati dalla passione per il teatro. Carmelo Catalanotti era il guru di questo gruppo, un guru che sapeva essere geniale, ma anche crudele e sadico. Tanto che Montalbano si rende conto che proprio nella sua concezione dell’arte tragica e del suo personalissimo e inquietante Metodo è la soluzione del mistero della sua morte.
A complicare questo già non facile caso ci si metterà l’incorreggibile Mimì Augello che, nel tentativo di sfuggire al marito cornuto della sua ennesima amante, si imbatterà in un cadavere che sorprendentemente non riuscirà più a ritrovare.
Luca Zingaretti: le mie note di regia
"Ne Il metodo Catalanotti, terz’ultimo romanzo della saga, ci sono tutti i temi cari a Camilleri -scrive il regista Luca Zingaretti che cofirma insieme al compianto Alberto Sironi la regia dell'episodio-. L’amore, che muove il mondo, il sesso, le corna, ma anche il teatro con l’eterno dilemma pirandelliano dello sdoppiamento dell’io e se sia più vera la realtà o la fantasia, la vecchiaia e il suo eterno tentativo di ghermire la giovinezza, la tragedia e il “tragediare” proprio della cultura siciliana.
In questo romanzo Andrea ci diletta con trovate e aneddoti del suo inesauribile bagaglio, disegnando dei personaggi indimenticabili.
Ma la più grande delle novità è la perdita di controllo del Commissario travolto dalla passione per una giovane collega.
Salvo ci aveva abituato a pochi ma saldissimi punti fermi: l’amore per il suo lavoro, la devozione per Livia, l’imprescindibile attaccamento alla sua terra.
Ebbene: qui viene messo tutto in discussione.
Il Nostro è disposto a lasciare tutto e tutti pur di poter godere della vicinanza e dell’amore di una ragazza interpretata dalla splendida Greta Scarano.
Per raccontare tutto questo occorreva un salto, bisognava marcare la dif- ferenza, trovare un dolore nuovo, un coraggio disperato.
Penso di poter dire che ci siamo riusciti e di aver fatto, tutti quanti insieme, un gran bel lavoro".