Attualità Braccio di ferro

«Sanremo senza pubblico», Amadeus pronto a lasciare il Festival

La posizione del governo, il nodo figuranti, il possibile clamoroso addio del conduttore

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 Sanremo -  «Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi, come ha chiarito il ministro Speranza, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema. Speriamo il prima possibile». Il tweet di Dario Franceschini ha gettato una secchiata d’acqua fredda in faccia all’organizzazione del Festival, che già sognava a occhi aperti di un pubblico ultra-tamponato, sottoposto a test mattina e sera, in isolamento su una nave da crociera ormeggiata al porto della cittadina costiera. Anche perché i figuranti in tv, nei programmi dello stesso Amadeus, sono largamente utilizzati e la sala dell’Ariston non è molto più grande di uno studio televisivo (lo stesso Costanzo Show è registrato nel piccolo teatro romano dei Parioli). E’ possibile grazie all’escamotage di contrattualizzarli come  «attori» pagati e non come pubblico pagante. La stessa scappatoia legale che, aggirando in questo modo i divieti, potrebbe salvare capra e cavoli a Sanremo, riducendo la querelle col ministro della Cultura a una delle tante che come al solito precedono la messa in onda, per scaldare a puntino gli spettatori.  

Del caso discuteranno anche Cts e ministero della Salute ma se il governo ribadisse il no alla presenza del pubblico in sala Amadeus, secondo voci interne allo staff che lavora all’evento, sarebbe pronto a rimettere il suo mandato di direttore artistico e conduttore del concorso canoro. Uno scenario clamoroso, a poco più di un mese dalla prima puntata, fissata il 2 marzo. La Costa Crociere, tra l’altro, ha già comunicato ufficialmente che non ne vuol sapere di fare da dormitorio all'ancora; e naturalmente non mancano i polemisti, che si schierano contro la kermesse giudicandola inappropriata con i lutti e le difficoltà economiche che stanno patendo tanti italiani colpiti dal Coronavirus. Il direttore di Rai1, Stefano Coletta, tenterà la mediazione in extremis: «Il Festival sarà uno show protocollato come evento televisivo e sarà realizzato in grandissima sicurezza - promette -, è un continuum dell’intrattenimento che siamo stati capaci di organizzare quest’anno nonostante la pandemia».


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