L’esercizio fisico rappresenta una delle più grandi opportunità che abbiamo per rimanere in salute e ritardare il più possibile i sintomi dell’invecchiamento. Stare fermi a casa, infatti, senza fare nessuno sport, non farà altro che peggiorare disturbi che già abbiamo, nonché contribuire all’arrivo di altri. Anche se si è stati a lungo inattivi, quindi, non è mai troppo tardi per intraprendere un’attività fisica.
La camminata dopo i 50 anni per contrastare metabolismo lento
Come camminare dopo i cinquant’anni per contrastare il metabolismo lento e la stanchezza cronica. Per preservare un buon stato di salute nel tempo, si sa l’attività fisica costante è fondamentale. L’esercizio fisico rappresenta una delle più grandi opportunità che abbiamo per rimanere in salute e ritardare il più possibile i sintomi dell’invecchiamento. Non c’è bisogno di chissà quale sport estremo da praticare, anche la camminata è utile anche se parliamo di risvegliare un metabolismo lento. Qualunque sia l’età, l’esercizio fisico rappresenta una delle più grandi opportunità che abbiamo per rimanere in salute e ritardare il più possibile i sintomi dell’invecchiamento. Stare fermi a casa, infatti, senza fare nessuno sport, non farà altro che peggiorare disturbi che già abbiamo, nonché contribuire all’arrivo di altri. Non a caso, molti in questo periodo di pandemia se ne sono accorti e, giustamente, si sono impegnati al fine di correre ai ripari, la camminata e la corsa sono stati gli sport che gli italiani sembrano avere riscoperto in questo ultimo anno e mezzo. La camminata veloce giornaliera assicura una perdita di peso molto più di quanto non garantisca il nuoto o la corsa in uno stesso arco di tempo. Soprattutto fra le donne che otterrebbero una riduzione del girovita di 4,3 centimetri contro i 3,3 degli uomini.
Correre dopo i 50 anni: tutti i consigli
Correre dopo i 50 anni? Fa bene. È vero. Ma… bisogna correre bene. La prima fondamentale regola è questa. Non c’è nessun aspetto negativo a cominciare o ricominciare a correre magari dopo anni di inattività, ma bisogna seguire delle accortezze.
A detta degli esperti, un programma di allenamento regolare rende più giovani sia a livello estetico sia mentale, in più migliora il sonno e allontana il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete, disturbi di pressione, obesità e quant’altro. Uno studio condotto dai ricercatori del National Cancer Institute di Bethesda, negli Stati Uniti, ha peraltro dimostrato che anche iniziare a far sport in età adulta, in particolare tra i 40 e i 60 anni, comporta una diminuzione del rischio di morte analoga a quella degli sportivi più assidui. Anche se si è stati a lungo inattivi, quindi, non è mai troppo tardi per intraprendere un’attività fisica.
La Camminata, semplice ma precisa
Oggi esistono programmi “su misura” sviluppati da trainer professionisti che sono in grado di elaborare allenamenti specifici a seconda delle necessità personali. Tuttavia, senza necessariamente puntare all’esclusività del servizio, vi sono discipline e sport che più di altri si rivelano efficaci per chi ha superato la soglia dei 50 anni e vuole preservare al massimo il tono muscolare, la flessibilità, l’elasticità dei tessuti, tra questi anche la camminata. Effettivamente, negli ultimi mesi sempre più persone hanno deciso di dare una svolta alla situazione in cui si trovavano e ad iniziare un allenamento. In tanti hanno scelto la corsa o, altrettanto benefica, la camminata più o meno veloce. Quest’ultima in particolare è estremamente vantaggiosa, soprattutto in età adulta, per questo bisogna saperla fare a dovere. Nonostante si tratti di un’attività semplice, infatti, va comunque portata avanti in modo preciso, seguendo i giusti suggerimenti.
Ecco come camminare dopo i cinquant’anni per contrastare metabolismo lento e stanchezza cronica
La camminata veloce.
Iniziare a correre dopo i 50 anni richiede le giuste attenzioni: i controlli del medico prima di iniziare, la scelta delle scarpe giuste, la dieta migliore, cosa mangiare e quali cibi evitare. I consigli del coach per ottenere tutti i benefici senza rischi
Semplice ma efficace, anche un programma giornaliero di camminata veloce aiuta a restare in forma, mantenendo sotto controllo la pressione sanguigna, rafforzando le ossa, migliorando la salute cardiovascolare. I benefici della camminata si riversano su diversi aspetti, dalla circolazione del sangue all’attività cardiaca. Nonché, altrettanto importante, sull’azione del metabolismo. Difatti, specialmente con l’età, i processi del metabolismo tendono a rallentarsi, causando delle conseguenze sulla digestione e, in alcuni casi, sull’aumento di peso. Bene, camminando nel modo giusto è possibile aiutare il nostro corpo a velocizzare questi processi. Infatti, ecco come camminare dopo i cinquant’anni per contrastare metabolismo lento e stanchezza cronica. Quelli che andremo a presentare sono tre stili
I tre stili della camminata che, se portati avanti con costanza e volontà, ci faranno raggiungere ottimi risultati.
Il primo riguarda la camminata veloce o, come è chiamata in Inglese, fit walking. Si tratta di procedere trovando una velocità media che sia tra la camminata e la corsa, cercando di mantenerla costante. Si inizia con quindici minuti per poi, con l’allenamento, arrivare fino a trenta o anche di più.
Il secondo è conosciuto con il nome walk breaks, ovvero un’alternanza tra camminata e corsa. Anche qui l’ideale sarebbe alternare due minuti e due minuti, fino ad un massimo di sedici. Per poi aumentare con il tempo.
Infine, il nordie walking, che altro non è che la camminata accompagnata da dei bastoni. Quest’ultimo è un ottimo esercizio per sviluppare anche la muscolatura superiore, determinante per accelerare il lavoro del metabolismo.
Performando così la camminata, alternando questi stili durante la settimana e adottando con costanza l’allenamento, noteremo immediatamente risultati straordinari. Costateremo, infatti, un aumento di energia e quindi in una riduzione della stanchezza. Se riusciremo a trovare anche il giusto equilibrio in tavola, inoltre, noteremo anche una soddisfacente perdita di peso.