Quante volte ci siamo chiesti cosa mangiano i vegetariani? Si tratta di una domanda e di una curiosità più che legittima.
Dieta vegetariana. Sempre più persone si avvicinano a questo tipo di alimentazione prevalentemente vegetale ma che non esclude del tutto le proteine animali.
Dieta vegetariana: quali sono i benefici e cosa si può mangiare?
L’Italia è il secondo paese dopo l’India per numero di vegetariani eppure, nei confronti di questo stile alimentare, c’è ancora parecchia confusione. Tanti pensano ad esempio che i vegetariani mangino pesce e insaccati, quando ovviamente non è così.
Posto che come per tutti i cambi di regime alimentare farsi seguire da un esperto è saggio, per sposare una dieta vegetariana bisogna essere disposti a dare un taglio netto alle proprie abitudini alimentari.
La più prestigiosa associazione di nutrizionisti al mondo, l'American Dietetic Association, afferma che "le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari ed adeguate dal punto di vista nutrizionale". Una dieta vegetariana, intesa sia come latto-ovo-vegetariana che vegana, è in grado di soddisfare le raccomandazioni correnti per i nutrienti chiave.
Cosa mangiano i vegetariani?
Una dieta vegetariana consiste nell’escludere dalla propria alimentazione gli alimenti “animali”, ovvero sia carne che pesce. In Italia in questo momento una persona su 10 è vegetariana, un trend in costante crescita nel corso degli ultimi anni. Tra le motivazioni che spingono sempre più persone verso questo tipo di scelta c’è come prima cosa la “questione etica”. In molti hanno un rispetto così forte per la vita degli altri animali che decidono di non mangiarne più la carne. Ma c’è anche un aspetto ecologico.
Al congresso europeo sull'obesità (ECO), tenutosi online, i medici hanno dichiarato che indipendentemente dal fumo e dal consumo di alcol, dall'età e dal peso, le persone vegetariane hanno un profilo di biomarcatori più sano di qualsiasi adulto.
I biomarcatori sono indicatori biologici, genetici e biochimici di insorgenza o sviluppo di patologie, come ad esempio di un tumore o di malattie mentali. La dieta sembrerebbe essenziale nel tenerli sotto controllo, come suggerisce uno studio secondo cui la dieta mediterranea a basso consumo di carni rosse e di latticini potrebbe prevenire l'Alzheimer.
Sebbene l'attuale studio condotto dai ricercatori dell'Università di Glasgow, quale è stato effettuato sui dati di 177.723 partecipanti di età compresa tra i 37 e i 73 anni, tutti sani, indicherebbe che la dieta vegetariana (forse in passato adottata persino dai coccodrilli) può migliorare la salute delle persone, le prove dei benefici metabolici associati a tale dieta non sono chiare.
Nonostante fossero stati messi in conto fattori influenti come età, sesso, istruzione, etnia, fumo, assunzione di alcol e obesità, l'analisi ha comunque suggerito che in linea generale i mangiatori di carne avevano livelli più alti di ben 13 biomarcatori. Colesterolo, apolipoproteina A, apoliproteina B, gamma glutamil transferasi e molti altri, essenziali per la diagnostica di malattie potenzialmente pericolose.
C'è da dire che i vegetariani avevano livelli più bassi anche di biomarcatori positivi, come quello del colesterolo "buono" (HDL), di vitamina D e di calcio, oltre ad avere livelli più alti di trigliceridi e di cistatina-C.
I benefici della dieta vegetariana
_ Aumenta la resistenza fisica grazie ad una notevole presenza di amidi, nei cereali, nei legumi secchi, nella manioca e nelle patate, che vengono depositati come riserva energetica sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli;
- Evita la stitichezza grazie all'elevata presenza di fibre che regolarizzano il transito intestinale;
- Riduce i rischi di malattie cardiocircolatorie e cancro grazie ad una percentuale di lipidi meno elevata e più equilibrata; riduce il rischio di altre malattie degenerative fra le più comuni della nostra società, come: artrite, artrosi, diabete, obesità, osteoporosi;
Spostando l'equilibrio acido-base dell'organismo verso l'alcalinità può prevenire il riacutizzarsi delle patologie cronico-degenerative.