In Italia il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, il 9,4% soffre di obesità infantile, quelli gravemente obesi rappresentano invece il 2,4%, questi i dati emersi in base all’anno 2019 elaborati da OKkio alla Salute. La situazione è sicuramente peggiorata nel corso del 2020, quando ai minori è stato fatto divieto di mettere il naso fuori dall’uscio: durante la quarantena era possibile portare a spasso il cane ma non il proprio bambino, neppure per fargli prendere una boccata di ossigeno e sgranchire le gambe. A non aiutare, tuttavia, potrebbe essere stato anche l’utilizzo smodato di tablet e smartphone e tv, alquanto bizzarro il modo di proteggerli.
Rischio di obesità infantile
Tra le varie conseguenze del lockdown c'è stato anche quello relativo ad un aumento del rischio di obesità infantile a causa di una ridotta attività fisica e una dieta poco corretta. Lontani dalle palestre e dalle piscine, i bambini non hanno più potuto giocare più nei cortili e nelle piazze. Per molti ragazzi e bambini, ormai in tutta Italia, non solo nelle regioni più a rischio, resta soltanto la scuola. Il tempo libero si passa a casa, spesso davanti alla tv o ai video giochi. A mangiare male e a dormire poco.
Come ha detto la federazione italiana medici pediatri nel suo ultimo congresso dedicato alle conseguenze del covid sui bambini. “I bambini e i ragazzi sono gli unici ad aver vissuto in pieno tutte le restrizioni già del primo lockdown - dice all’HuffPost Paolo Biasci, presidente della Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) -. A differenza degli adulti non sono usciti per andare al lavoro, per la spesa, col cane o per correre.
L'ansia e lo stress hanno portato a mangiare peggio e di più. Per la paura di carenza di cibo le persone hanno acquistato maggiormente alimenti confezionati e di lunga durata piuttosto che alimenti freschi.
E’ quindi emerso il cambiamento in negativo sul comportamento dei bambini obesi, con un peggior controllo del peso durante la permanenza a casa. I chili in più presi potrebbero non essere persi facilmente e contribuire all'obesità in età adulta, se non saranno ripresi i comportamenti più sani. Questo perchè l'obesità in età infantile e adolescenziale tende a lasciare una traccia nel tempo che dura fino all'età adulta.
Cosa si può fare per limitare i danni ?
Nonostante il prolungarsi dello stato di emergenza da Covid-19, è consigliata una ripresa dell’attività motoria e/o sportiva dei bambini ed adolescenti per contrastare la sedentarietà dei mesi di lockdown e favorire la socializzazione e il divertimento senza dimenticare la sicurezza nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio.
E' importante riservare più tempo alla preparazione dei pasti come ad esempio dedicare tempo alla prima colazione.
Poi aumentare il consumo di frutta, vegetali e legumi ed evitare di mangiare di corsa cibi poco curati o molto elaborati.
Seguire una sana dieta equilibrata come il modello
Anche in una situazione di confinamento, è necessario ridurre l’utilizzo dei tablet , smartphone e tv e cercare, per quanto possibile, di far fare ai propri figli attività fisica. La loro salute e il loro benessere psicofisico ne risentiranno.
Costretti a stare in casa possiamo cogliere l’occasione per trasformare questa situazione in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari e praticando del movimento anche in casa.