Cronaca I numeri

Strade pericolose: Sicilia quarta in Italia per decessi

Diciannove pedoni morti investiti sull’Isola nel 2020

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/07-01-2021/strade-pericolose-sicilia-quarta-in-italia-per-decessi-500.jpg Strade pericolose: Sicilia quarta in Italia per decessi


 Il Lazio è in cima alla classifica delle regioni più pericolose per i pedoni sulle strade. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio Asaps nel 2020, il Lazio, ha contato 30 decessi di cui 14 solo a Roma. Nel complesso in Italia, sempre nel 2020, i pedoni vittime della strada sono stati 240, 20 al mese: 150 uomini e 90 donne, 196 italiani e 44 stranieri. In 16 casi il conducente era ubriaco, 7 volte aveva assunto stupefacenti, e in ben 33 sinistri è fuggito, lasciando la vittima a terra esanime, senza prestare soccorso. La classifica delle regioni più a rischio per i pedoni vede al secondo posto, dopo il Lazio, la Lombardia con 28 i morti, di cui 6 a Milano, seguono Campania (22), Sicilia (19), Piemonte (18) Emilia-Romagna (16), Toscana e Veneto (15). In coda la Basilicata (2), provincia autonoma di Trento (1) e la Val d’Aosta, senza vittime. Al dato vanno aggiunti i 6 morti investiti sul territorio nazionale dall’inizio del 2021. L’elenco naturalmente non conta quanti, pur sopravvivendo all’incidente, ne sono usciti con disabilità permanenti.  

Nonostante i decessi comunque più che dimezzati rispetto alla media degli anni scorsi, senza blocchi alla circolazione e dunque con più sinistri, «non siamo per niente soddisfatti - dice il presidente dell’associazione, Giordano Biserni - dell’assenza di nuove norme sulla causa principale dei sinistri, come quella della distrazione dall’uso del cellulare alla guida. In Italia le strisce pedonali non sono luogo `sacro´ in materia di sicurezza stradale come in tutti gli Stati europei, e ci domandiamo quando sarà possibile sanzionare in automatico con telecamere ed agenti la mancata precedenza sugli attraversamenti pedonali, una sorta di `pedovelox´». Ma serve anche «maggiore attività repressiva sulle strade, visto che le norme prevedono ben 8 punti decurtati dalla patente in caso di mancata precedenza».


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