Cultura Storie di famiglia

Gianni l’ateniese, Santo lo spartano. I Versace

Quando Santo Versace si licenziò per aiutare il fratello Gianni



Accade che tra fratelli non ci si somigli affatto.
Accade che tra fratelli uno, il maggiore, faccia da padre o da madre al minore.
Accade che il fratello laureato e col posto fisso in banca si licenzi per aiutare il fratello con la terza media.

Dopo la stagione del terrorismo Francesco Alberoni scrisse: «Durante gli anni di piombo, qualcuno credeva che il sole sarebbe tornato a splendere. Erano i quattro cavalieri della moda: il duca di Piacenza, i marchesi di Sumirago, la contessa di Bergamo e i principi di Calabria». Tradotto: il piacentino Giorgio Armani, la famiglia Missoni da Sumirago, la bergamasca Mariuccia Mandelli con il suo marchio Krizia e… “i principi di Calabria eravamo noi” dice Santo Versace.

A Reggio Calabria papà Antonio Versace vendeva carbone vegetale, poi elettrodomestici. Sua moglie Francesca Olandese faceva la sarta. Ebbero una prima figlia, Fortunata, detta Tinuccia, morta a 12 anni di peritonite, nel 1952. Poi Santo, nel 1944, Gianni, nel 1946 e Donatella nel 1955. Papà Antonio non andò mai a una sfilata di moda.
Una volta, in un Natale, a Gianni e Donatella che lo interrogavano rispose: “Chiedete a Santo, è lui vostro padre”.

Fratelli molto diversi: Santo laureato in Economia, Gianni con la terza media, estro creativo nella sartoria di mamma. Dietro ai Versace c’è la Grecia classica: “Tutto quello che ho visto lontano dalla Calabria non mi ha scalfito affatto. Spartano ero e spartano sono rimasto”, ammette Santo, bancario che lascia il posto per aiutare il fratello minore. Già, la vena artistica della mamma, sarta alla parigina, era passata a Gianni, l’ateniese.
“Reggio Calabria è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, dove ho cominciato a respirare l'arte della Magna Grecia” disse Gianni nel 1992, parlando del mancato diploma al liceo classico.
Versace raggiunse in pochi anni l’acme dell’arte e della fantasia, dove Armani aveva raggiunto quello dello stile. E quando chiesero a Re Giorgio Armani cosa invidiava a Gianni Versace, Armani non ebbe dubbi: “Gli invidio suo fratello Santo”.

--- Nelle prime due foto, Gianni e Santo Versace. Nella terza, il venditore di carbone Antonio Versace coi figli Santo, Gianni e Donatella.


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