Cultura Gela

La nave con cui Ulisse sbarcò a Ispica

L’imbarcazione mitologica in mostra per la prima volta in Sicilia

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/19-07-2022/la-nave-con-cui-ulisse-sbarco-a-ispica-500.jpg La nave con cui Ulisse sbarcò a Ispica


 Gela, Cl - Tra miti e leggende, tra speranze e delusioni, Gela chiude la travagliata esperienza legata al petrolio e alla chimica e affida il suo futuro al turismo mettendo in campo le ricchezze archeologiche, storiche e paesaggistiche - mai utilizzate appieno - per farne una risorsa economica ad alto valore aggiunto. Il governatore Nello Musumeci e il sindaco gelese Lucio Greco hanno presentato ieri in conferenza stampa la mostra "Ulisse in Sicilia, i luoghi del Mito". Un percorso espositivo, allestito dalla soprintendenza nissena ai Beni culturali all'interno del parco archeologico "Bosco Littorio", che racconta il passaggio di Odisseo sull’Isola in 8 sezioni tematiche, con 85 reperti provenienti da musei regionali, nazionali ed esteri.

Pezzo da 90 dell'esposizione è la "Nave arcaica di Gela", databile tra il VI e il V secolo avanti Cristo, rinvenuta nei fondali antistanti il litorale di contrada "Bulala": sarà esibita per la prima volta al pubblico siciliano, dal 22 luglio al 10 di ottobre 2022, in attesa della prossima inaugurazione del "Museo del Mare". La nave greca fu segnalata a fine anni 80 da Giovanni Occhipinti di Ragusa e Gino Morteo di Gela; mentre a fine anni 80 . Al reinvenimento fu presesente anche l'archeologo della Soprintendenza del mare, dott. Nicolò Bruno. L'imbarcazione venne recuperata circa 20 anni dopo grazie anche all'impegno del compianto sovrintendente al mare Sebastiano Tusa, morto nel 2019 in un disastro aereo in Etiopia.

In quella stessa zona di mare, a est del petrolchimico Eni, furono poi scoperti altri relitti e reperti archeologici tra cui l'elmo corinzio e i lingotti di "Oricalco", trovati da un sub dilettante del posto, Francesco Cassarino, durante una battuta di pesca a 5 metri di profondità. Idealmente, sarebbe l'imbarcazione con cui Ulisse sbarcò sulle coste dell'Isola, tra cui quelle ragusane di Ispica come ci ha raccontato il nostro Giuseppe Gaetano in un suo excursus mitologico sull'eroe omerico. Le parti lignee dell'imbarcazione raggiungono una lunghezza massima di 17 metri: tra i componenti restaurati spiccano la ruota di poppa, il paramezzale e i madieri in bronzo. All’epoca le operazioni di sollevamento e trasporto furono molto complesse per la fragilità del legno, rimasto in acqua salmastra per oltre 2500 anni, e per il trattamento di desalinizzazione eseguito in Inghilterra al Mary Rose archaeological service di Portsmounth.


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