Cultura Agrigento

Telamone ricostruito ad Agrigento, le polemiche sul "fake"

Un'operazione di marketing disneyana

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/03-03-2024/telamone-ricostruito-ad-agrigento-le-polemiche-sul-fake-500.jpg Telamone ricostruito ad Agrigento, le polemiche sul "fake"


Agrigento - Telamone musealizzato nella Valle dei Templi, l'operazione "culturale" lascia molti dubbi ad alcuni esperti. 

Il 29 febbraio è avvenuto lo svelamento e il posizionamento in verticale di uno dei telamoni che sorreggevano le colonne del tempio di Zeus (almeno, una figura composta da più parti recuperate) c'è anche chi, sui social, manifesta la propria netta contrarietà all'iniziativa. Il più critico è l'archeologo Giuseppe Castellana, già direttore del museo "Griffo" che parla di una "Squallida operazione di marketing costata tantissimo. Un tollo nella Valle dei Templi che deturpa l'ambiente".

"I due Telamoni a confronto, quello che si erge tra le rovine del Tempio di Zeus nella Valle dei Templi e quello che si trova nella Sala Zeus del Museo Archeologico Regionale P. Griffo di Agrigento. Una copia fu realizzata dall'Opificio di Pietre Dure di Firenze e collocata tra le rovine del Tempio in occasione della apertura del Museo. Si tratta per i due Telamoni di anastilosi o ricostruzioni fatte con frammenti di telamoni diversi rinvenuti tra le rovine. Il Telamone inaugurato ieri si erge alto quasi per dieci metri e costituisce impatto ambientale e archeologico tra l'altro mal realizzato con intrusioni per legare i diversi frammenti.Per collocarlo è stata necessaria realizzare una piattaforma in cemento ed acciaio. Il costo si dice è stato di 500 mila euro, una somma ingente che poteva servire per ripulire le tante zone archelogiche in stato di abbandono.Una operazione di vero e proprio marketing non certamente culturale. La Valle dei Templi non è un Parco giochi e va tutelata da questi abusi".

Non da meno l'ex soprintendente di Agrigento Michele Benfari, che, sempre sui social commenta: "Che immensa idiozia! Ma Disneyland oramai detta legge! Tutto un pot pourri di elementi 'finti' che nulla hanno a che vedere con l'unico telamone messo in piedi da Minissi negli anni 60".  

"Terribile e inutile. Lo avevamo già al Museo", commenta una cittadina a cui fa subito eco un'altra ex soprintendente, Caterina Greco: "Peggio, questo è ricomposto da pezzi sparsi di telamoni diversi, un Telamone-Frankenstein e non è Mel Brooks… In barba a ogni carta del restauro antica e attuale".

"Ignoranti e arroganti come nessuno mai. “Torna in piedi” cosa? Chi? I Telamoni di Agrigento non furono mai issati perché l’Olympeion a cui erano destinati non fu mai finito. Lo vogliamo dire? Ci pensiamo noi, l’età degli are affazzonato, a mettere in piedi qualcosa che non ci è mai stato, in un modo parecchio discutibile, e a ripetere il falso “torna in piedi” nell’infinito eco dei social e nella sterminata ignoranza del sistema informativo", scrive Mila Spicola.


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