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Case, né vendere né comprare ma affittare: i prezzi a Ragusa e in Sicilia

Covid e "south working": perché, rispetto alle vendite, il trend degli affitti cresce ovunque

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 Ragusa - Non è il momento di vendere, a meno che non si è stretti da impellenti necessità economiche, prestando però il fianco al gioco al ribasso degli acquirenti: non sono più tanti a navigare nell’oro come un tempo. Il prezzo a mq continuerà a scendere nei prossimi mesi in Sicilia per l’ormai straripante offerta di soluzioni abitative vecchie e nuove, che ancora vengono costruite colando altro cemento anziché recuperare quelle già esistenti, spesso di pregio, abbandonate invece a loro stesse. Comprare potrebbe apparire vantaggioso, ma rappresenta anche un rischio: chi ci assicura che, alla luce della suddetta edilizia selvaggia, l’acquisto si rivaluterà nei prossimi anni? L’offerta deborda e la domanda, al contrario delle tasche, è satura. Acquistare si, ma per affittare. E’ questo il trend del momento e la parola d’ordine per chi nella particolare congiuntura economica che stiamo affrontando, vuole ottimizzare la resa della proprietà immobiliare., rispetto alle vendite il mercato degli affitti è esploso nell’ultimo anno: nonostante il crollo del turismo straniero, la riduzione dei viaggi di lavoro e l’azzeramento dei grandi eventi, lo smart working è riuscito a produrre internamente una parziale destagionalizzazione di località di villeggiatura, abituate a chiudere i battenti a settembre.

Anche alcuni hotel hanno riconvertito stanze e sale in spazi di co-working, durante il lungo periodo di emergenza. La riduzione del pendolarismo ha sparso sull’Isola nuovi, ameni, uffici da remoto. Ecco dunque gli affitti, agilmente ed efficacemente promossi con strumenti digitali, meglio se dotati di spazi esterni vivibili: rispetto a qualche anno fa, agriturismi e b&b sono arrivati a costare più delle camere d'albergo, grazie anche alla formula delle cancellazioni last minute gratuite. Dall’indagine sui prezzi svolta sulla piattaforma Idealista, aggiornata a dicembre, l’affitto a Ragusa costa 5 euro mensili al mq. Un bilocale di 70mq verrebbe quindi di 350 euro. Al centro, perché sul litorale costa molto di più: 7,8 euro al mq, dunque quasi 550 euro al mese. E la forbice si è assottigliata: se nell’ultimo anno gli affitti in centro si sono mantenuti stabili, crescendo dell’1,6% annuo, sulla costa – al netto delle ovvie variazioni stagionali - sono scesi in media dell’8%. Modica segna un’impennata, + 15,5% per un valore attuale di 5,8 euro a mq.

La media generale della provincia iblea è di 5,5, con un +0,2% annuo nel prezzo degli affitti laddove quello di vendita è sceso invece del -2,4 (affondata però tutto da Pozzallo, -12,4%). Il costo in Sicilia è 6,4 euro al mq (+7,7% contro il -2,2 della vendita), ma la situazione è frastagliata passando dalla provincia di Siracusa, la più cara (7,5 euro al mq, +11,4%), a quelle di Caltanissetta (4,7 euro, +12%) ed Enna (4,3 euro, +5,7%), le più economiche ma ugualmente in crescita. Con differenze, naturalmente, all’interno delle stesse province: nel Siracusano, ad esempio, se dal capoluogo ci va ad Augusta si scende già a 6 euro al mq. A seguire troviamo Catania (6,8) Palermo (6,6) Messina (6,5) Agrigento e Trapani (entrambe a 5,4). Ci sarà pure stato un certo effetto “south working” ma il gap Nord-Sud resta: dai quasi 15 euro al mq della Lombardia, la regione più costosa, ai 5 della Calabria, la più a buon mercato e unica nel panorama nazionale - insieme alla Basilicata - a vedere un calo degli affitti, addirittura superiore al -6%.


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