Lettere in redazione Scicli

Come si diventa regina, come si diventa ape regina

Riceviamo e volentieri pubblichiamo



Scicli - Il mio amico Salvatore è un apicoltore che da generazioni, vive a Giarratana; arrivare in paese dalla costa è una vera avventura, si percorrono stradelle tortuose, lasciando il resto del mondo indietro e lontano; il paesaggio sembra tratto da una tela di Monet, allora accosti, ti fermi un attimo ed il profumo dei fiori ti rapisce, diventi e pensi quasi come un’ape, vorresti volare, anziché guidare, ma Salvatore e le sue regine ci aspettano ed io sono molto curioso di vederlo all’opera.

Si arriva in azienda percorrendo la strada consortile Orti del Maestro, isolata quanto basta dal centro abitato, troviamo subito le casettine delle api, poggiate su una natura scintillante e una pace sublime, c’è bellezza ovunque, siamo un bel pò, giovani alle prime armi, signore, ragazze, professionisti colleghi di Salvatore che non si sono tirati indietro per dare una mano ad illustrare anche loro e poi c’è Don Peppino, un vecchietto di 93 anni, che da consigli e spiega magistralmente come maneggiare le api, è il padre di Salvatore, che dimostra una vitalità e forma, da fare invidia ad un giovane del secondo millennio.

Ci racconta il suo esordio in apicoltura, all’epoca non esistevano le moderne arnie e don Serafino, da giovane intraprendente, pensa bene di prendere la custodia della macchina da cucire della mamma, per farla diventare un’arnia, il resto è storia. Salvatore, è un socio Aras, associazione regionale di apicoltori siciliani che grazie ai finanziamenti europei, ha organizzato nella sua Gerratana, sede operative della sua attività, un corso per allevare api regine e produrre pappa reale. Cosa si cerca, allora, nella regina “perfetta”, quella cioè maggiormente predisposta ad adattarsi ai nuovi cambiamenti climatici, ambientali e sanitari.

Innanzitutto prolificità: ognuna di esse depone dalle due alle tremila uova giornaliere, e questo deve avere un bilanciamento legato alle condizioni stagionali, un’ovo-deposizione molto buona quando la situazione climatica si stabilizza in primavera. Poi: la capacità di volo e la forza alare, la longevità e produttività, la scarsa tendenza all’aggressività. Particolarmente suggestiva è la tendenza o meno alla sciamatura: le api hanno per istinto, e indipendentemente da altri fattori, l’inclinazione a dividersi in sottofamiglie o nuclei secondari, in cui nasce una nuova regina “vergine” e quella vecchia va via con una parte (il 30-40%) di colonie, provocando squilibri all'interno dell'alveare, scompensi feromonali, di ovo deposizione, di stoccaggio delle materie prime come polline e miele (motivo per il quale si privilegia la selezione di api con scarsa tendenza a questo aspetto).
In campo, Salvatore ci ha fatto subito provare, seguendo le sue lezioni ad allevare un’ape regina. Una esperienza bellissima. Il video qui: 


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