Roma - Benedicta Boccoli racconta il suo cortometraggio Come un fiore, una pellicola dedicata alla prevenzione del tumore al seno, diventata per l’attrice una missione. «Sono solo dodici minuti dei quali però sono molto orgogliosa, perché l’ho voluto, l’ho pensato, l’ho scritto e diretto, ho fatto tutto da sola, anche trovare il produttore. Perché ho creduto fermamente in questo progetto da quando ho avuto io stessa un tumore al seno cinque anni fa». Come un fiore non è solo un cortometraggio, è un manifesto di amore ed accettazione.
È il percorso onirico di una bambina che attraversa dei campi e incontra dieci donne, una diversa dall’altra: ma in questa breve pellicola non c’è solo l’immagine della lotta contro il tumore al seno, c’è l’accettazione di sé, del proprio corpo, della propria femminilità.
“Cinque anni fa la diagnosi di tumore al seno, vi scongiuro fate prevenzione”
L'attrice e showgirl è tornata con la mente alla diagnosi di tumore al seno ricevuta cinque anni fa. Ha rimarcato quanto sia importante la prevenzione, che può salvare la vita. Nel suo caso, è stata essenziale per sconfiggere il tumore: "La malattia ti cambia perché relativizzi tutto. Le mie paure non le ho più, me ne frego. Pensi: ‘Qui si muore, io devo vivere', ho un'occasione che è la vita".
Benedicta Boccoli ha raccontato a Silvia Toffanin di avere notato un comportamento strano da parte dell'adorata cagnolina Nina. Si avvicinava a lei e annusava sempre un punto preciso del seno: "Ho preso questa cagnolina al canile. Amo molto gli animali e i cani in particolar modo. Nina è molto fragile, paurosa, quindi è molto attaccata a me. Dormiamo insieme abbracciate, anche se tutti mi sgridano per questa cosa. Io sono pazza del mio cane. Voglio dormirci insieme come se fosse la mia fidanzata". E ha continuato:
"Lei ha scoperto che avevo un tumore al seno. Mi odorava sempre un punto del seno, ci ripensava, tornava indietro e odorava, ci ripensava, tornava indietro e odorava lì. E io non capivo, pensavo di essere sporca di cibo o di qualcosa che potesse piacerle. Invece credo che lei sentisse un odore biologico diverso dal mio naturale. Un giorno giocando, mi ha dato una zampata e mi è venuto un lividino. Quando sono andata a fare la mammografia, ho detto al tecnico di controllare sotto quel lividino. Lì sotto c'era il tumore".