Benessere Sgonfiapancia

La dieta a basso residuo di scorie

Cibi sì e cibi no

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/19-01-2020/la-dieta-a-basso-residuo-di-scorie-500.jpg La dieta a basso residuo di scorie


La dieta a basso residuo è un regime alimentare povero di scorie, cioè di quella del cibo che l’organismo non riesce assimilare e che si depositano nell’intestino, espulse con le feci.

La dieta a basso residio consiglia di ridurre o eliminare il consumo di fibra e degli alimenti che ne sono ricchi e ha l'effetto di sgonfiare la pancia. Si tratta di un piano alimentare restrittivo che viene prescritto da uno specialista nel caso ci esami strumentali, come le ecografie addominali o la colonscopia, per preparasi a particolari interventi chirurgici, ma anche per curare delle patologie dell’intestino, come la rettocolite ulcerosa o il morbo di Crohn.

Cosa sono le scorie?

Sono le fibre insolubili che si trovano in alcuni alimenti e che non vengono digerite o utilizzate dal nostro organismo: bucce, i semi di alcuni frutti, che possono infiammare l’intestino.

Nella dieta senza scorie dunque vanno limitati tutti i cibi che contengono le fibre insolubili, fra cui i cereali integrali e tutti gli alimenti realizzati con farina integrale, i legumi non decorticati, la frutta secca e i semi, le spezie, il caffè, la cioccolata, il tè, alcuni tipi di frutta e verdura, le marmellate e il lattosio.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1706632862-3-bruno.png

Quando adottare la dieta a basso residuo

La dieta a basso residuo di scorie va adottata quando si registrano diarree acute, enterocoliti con diarrea, meteorismo, diverticolite, malattie infiammatorie intestinali in fase attiva (morbo di Crohn e colite ulcerosa), stenosi parziali dei tratti intestinali (tumori del colon retto in fase avanzata), intolleranze e allergie in stato di acuzie, dopo interventi chirurgici sull’intestino crasso, dopo emorroidectomie; in preparazione a indagini diagnostiche endoscopiche del tratto intestinale. In generale in tutti quegli esami diagnostici che richiedono un intestino pulito come ecografie addominali e colonscopia.

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1721243423-3-ag-distribuzione.gif

La dieta a basso residuo è una dieta momentanea e la quota di fibra alimentare va renitegrata subito dopo il momento di acuzie. 

Dieta a basso residuo, cibi da eliminare:

Gli alimenti con buccia; gli ortaggi e la frutta con filamenti; tutti i legumi (comprese zuppe e minestre che li contengono); tutti gli alimenti con semi visibili come il pomodoro e melanzane (da consumare solo dopo aver eliminato i semi); la maggior parte della frutta e della verdura; sono consentiti i succhi, le spremute e i centrifugati ben filtrati; tutti gli alimenti integrali (pasta, riso, pane e grissini integrali).

Dieta a basso residuo, cibi da evitare:

Semi o frutta secca; carni con cartilagine e salumi affumicati; marmellate e conserve; carni e pesce grassi; il consumo di spezie e aromi (pepe, peperoncino, coriandolo, cumino, curcuma, curry ecc.); le bevande alcoliche (liquori, vino, birra, distillati, ecc..); le bibite edulcorate e gassate.

Dieta a basso residuo, cibi sì

Utilizzare latte scremato, se è ben tollerato, oppure tè o una bevanda vegetale a base di riso o avena. Condite con olio extravergine di oliva a crudo. Consumate pane bianco tostato oppure gallette di riso con miele a colazione. Prediligete carne bianca e pesce magri. Preferite tra gli affettati il prosciutto crudo magro e la bresaola. Bevete molta acqua, per introdurre la porzione idrica normalmente assunta con gli alimenti di origine vegetale. Consumate succhi di frutta senza residuo, spremute centrifugati ed estratti di frutta filtrati.


© Riproduzione riservata