Attualità Il report

Il Covid in Sicilia uccide molto meno che nel resto d'Italia

Forti differenze regionali nella letalità del virus, ma la curva cala ancora troppo lentamente

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/16-12-2020/il-covid-in-sicilia-uccide-molto-meno-che-nel-resto-d-italia-500.jpg La dashboard aggiornata sul quadro congiunturale e tendenziale dell’epidemia in Italia e in Sicilia


Ragusa - Il Coronavirus non uccide allo stesso modo in tutta Italia, anzi la letalità "si manifesta con estrema variabilità nelle regioni, andando da un massimo del 5,4% dei positivi in Lombardia a un minimo dell'1,3% in Campania, con una media nazionale del 3,5". E’ quanto emerge dal report appena diffuso dall’Osservatorio sulla salute nelle regioni italiane dell'università Cattolica. “Difficile stabilire i motivi per le differenze regionali - scrivono i ricercatori dell’ateneo - che andrebbero ricercate tra un ventaglio molto ampio di fattori: carenze organizzative, ritardi iniziali nel comprendere la gravità dell’emergenza, deficit nei sistemi di tracciamento dei contagi, diversi livelli di aggressività del virus, comportamenti individuali e scelte dei Governi centrali e locali”. Quali che siano da quando è iniziata l’emergenza, la raccolta dati pone la Sicilia alle ultime posizioni basse in classifica - come si vede nel grafico riportato - sia nell’indicatore di pressione sul Ssn, dov’è quintultima, che nella percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, che la vede terzultima. Le differenza, macroscopiche, si possono apprezzare meglio direttamente cliccando sull'url della ricerca pubblicata online.

Buone notizie anche dall’Ufficio scolastico regionale, che continua a registrare la discesa nel numero complessivo di alunni positivi nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, attualmente allo 0,32%. Il pericolo in Sicilia, per ora, non viene da fuori. Il picco di ingressi è previsto nel weekend, i tempi d’attesa per i test all'arrivo si aggirano sul quarto d’ora e sono pochi finora i viaggiatori risultati positivi: una quarantina, circa l'1% dell'afflusso quotidiano sull'Isola tra auto, treni e navi, e tutti asintomatici. Martedì però i contagi sono tornati sopra quota 1000 e si sono superate le 2mila vittime dall'inizio della conta. Il tasso di positività è stabile al 12% (contro il 9% nazionale, in calo di 2 punti)e la curva dell’infezione continua a scendere troppo lentamente, nonostante rifletta quanto avvenuto durante il periodo "arancione", con maggiori limitazioni delle attuali.


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