Attualità Il punto Covid sull’Isola

Sicilia zona bianca, cosa cambia da lunedì? Niente

Ormai resta ben poco da riaprire, e il piano vaccinale non deve rallentare

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 Ragusa – Le vaccinazioni devono continuare come se la zona bianca non esistesse, se si vuole mantenerla fino all’uscita definitiva dal tunnel. Psicologicamente non deve cambiare nulla ma cambierà poco anche per quanto riguarda le nuove misure che da lunedì entreranno in vigore in Sicilia. L’abolizione del coprifuoco, principale novità, sarebbe scoccata comunque d’ufficio il 21 giugno a livello nazionale. E cadrà infatti anche in Val d’Aosta, unica regione ancora gialla fino al 28.  Ma quanti l’hanno effettivamente rispettato in queste settimane? E i distanziamenti di almeno un metro in bar, ristoranti e locali anche all’aperto, sono stati davvero sempre mantenuti? Le mascherine le indossavano tutti, o ce le avevano solo appese alle orecchie?

Nonostante questo, grazie alla campagna vaccinale, i bollettini quotidiani di contagi e ricoveri continuano ad essere positivi: merito esclusivo della. Distanze, sanificazioni e mascherine continuano a valere in area bianca. Per il resto ripartono fiere e congressi nei palazzetti, parchi a tema, feste di nozze con green pass, sale giochi, terme e piscine al chiuso. Alcune di queste attività economiche e sociali avevano però già ripreso a lavorare in forma ridotta. Le discoteche sono aperte solo per servizio bar, anche in zona bianca è vietato ballare ma è allo studio l’ipotesi di un ritorno in pista muniti sempre di green pass.

La Fondazione Gimbe è preoccupata perché il numero di tamponi giornalieri è crollato e quindi è impossibile un tracciamento delle varianti Covid. Ma quando mai si è tenuto il tracciamento dei contagi, in Italia e in Sicilia? E perché una persona vaccinata, che sta bene e non ha sintomi, dovrebbe spendere una ventina di euro per farsi infilare ancora il cotton fioc nel naso? A tranquillizzare Gimbe ci dovrebbe pensare il tasso di positività: più alto del nazionale, ma comunque costantemente basso. D’accordo mantenere la guardia alta ma è il suo stesso report 9-15 giugno ad attestare per l’ennesima settimana la diminuzione di nuovi casi e l’aumento della popolazione vaccinata che ormai, tra prima e seconda dose, e quasi al 50%. Due curve opposte, lente ma costanti che - unite allo spopolamento dei reparti Covid - dovrebbero consentire di guardare con un certo ottimismo al passaggio nella fascia con ancora meno restrizioni.


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