Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.
Il diabete aumenta con l'età: dallo 0,5% dei giovani al 10% ed oltre degli over 65. Tra gli ultra 75enni ne è affetta una persona su 5 e nelle fasce di età fino ai 74 anni, gli uomini risultano più colpiti: sono queste le ultime stime sui diabetici in Italia.
Quasi tre milioni, il 4,9 per cento della popolazione, ma la percentuale può essere ancora maggiore se ad essa si aggiunge il sommerso, ossia il numero di diabetici che non sa di esserlo.
L’Istituto superiore di sanità sottolinea come sia importante tenere sotto controllo il livello di glicemia. Per farlo è necessario anche avere corrette abitudini alimentari, un regolare allenamento e astenersi dal fumo
La dieta per il diabete
La dieta per il diabete alto è un regime alimentare indicato per ripristinare o mantenere l'equilibrio della glicemia; iniziamo subito dicendo che la strategia può avere un'efficacia variabile a seconda della causa scatenante e dei fattori predisponenti, e che su di essi va modellata la terapia alimentare.
La dieta per il diabete è uno dei cardini fondamentali nella terapia del mellito tipo 2. Il ruolo dell'alimentazione nel trattamento di questo diabete è così importante che a tal proposito i medici preferiscono parlare non di dieta, ma di vera e propria "terapia nutrizionale medica per il diabete" (dietoterapia).
Chi soffre di diabete dovrebbe dunque sforzarsi di rispettare scrupolosamente le poche regole che vedremo di seguito. Tali raccomandazioni, viste in ottica preventiva, ricalcano esattamente quelle indicate nella popolazione sana per diminuire il rischio di sviluppare il diabete e molte altre patologie, come quelle cardiovascolari e alcune forme tumorali.
Ciò non toglie che, in caso di malattia preesistente, si possano trarre dei giovamenti di natura metabolica.
I due tioi di diabete
Esistono - secondo quanto riporta l’Istituto superiore di Sanità - principalmente due tipi differenti di diabete: il tipo 1, che riguarda circa il 10% della popolazione affetta, e il tipo 2, che riguarda il restante 90%. Nel primo caso il pancreas non produce insulina, che deve quindi essere iniettata ogni giorno e per tutta la vita. Esiste poi anche il “diabete gestazionale”, che riguarda circa il 4% delle gravidanze
Tenere sotto controllo il livello di glicemia nel sangue è importante: la terapia per il diabete, riporta ancora l’Iss, oltre all’utilizzo dell’insulina ove necessario ha come cardine anche il rispetto di uno stile di vita adeguato. Sono tre i pilastri indicati dall’Istituto: corrette abitudini alimentari, l’attività fisica e l’astensione dal fumo
- La dieta per il diabete, come spiega l’Istituto, ha l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze del diabete e di malattie cardiovascolari attraverso il mantenimento di valori di glucosio e lipidi plasmatici e dei livelli della pressione arteriosa il più possibile vicini alla normalità
- L’Iss raccomanda che la dieta includa carboidrati, provenienti da frutta, vegetali, grano, legumi e latte scremato, non inferiori ai 130 g/giorno, assunti in maniera equilibrata. Da evitare invece l’uso di saccarosio, sostituibile con dolcificanti. È inoltre raccomandato - come per la popolazione generale - consumare cibi contenenti fibre. Infine, è bene limitare l’apporto di grassi a meno del 7% delle calorie totali giornaliere
- Per quanto riguarda invece l’attività fisica, l’Istituto superiore di sanità raccomanda esercizi aerobici di grado moderato per almeno 150 minuti a settimana, oppure di tipo più intenso per 90 minuti a settimana. Questo è utile per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo
- Al fine di ottenere i migliori risultati, è raccomandato di distribuire l’attività fisica in almeno tre volte a settimana, e con non più di due giorni consecutivi senza esercitarsi. Inoltre, come detto, l’Istituto consiglia come per la popolazione generale di astenersi dal fumo
L’Iss, infine, specifica alcune differenze nel trattamento tra i pazienti affetti da diabete di tipo 1 e quelli affetti da diabete di tipo 2. Per i primi, infatti, si sottolinea come sia necessario regolare in maniera più stretta la terapia insulinica all’apporto dietetico e all’attività fisica
Per i secondi invece, che talvolta sono anche sovrappeso od obesi, è ancora più importante un adeguato stile di vita: è necessario ridurre l’apporto calorico, soprattutto dai grassi, e aumentare l’attività fisica per migliorare glicemia, dislipidemia e livelli della pressione arteriosa
Tenere sotto controllo il diabete è importante, come detto, per evitare complicanze. Ne esistono di due tipi, acute o croniche. Le prime sono più comuni nei pazienti affetti dalla malattia di tipo 1, a causa della pressoché totale assenza di insulina. Il paziente può andare incontro a coma chetoacidosico, dovuto all’accumulo di prodotti del metabolismo alterato
Le complicazioni croniche, invece, sono più comuni tra i pazienti con il diabete di tipo 2. Possono riguardare vari organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Tra questi rientrano la retinopatia diabetica, la nefropatia diabetica, le malattie cardiovascolari, la neuropatia diabetica, il piede diabetico e alcune complicanze in gravidanza
Contrariamente a quanto molti credono, l'alimentazione ideale del diabetico non è affatto complessa o restrittiva. Per la maggior parte delle persone la dieta va infatti semplicemente adattata alla malattia, di certo non stravolta.