Cronaca Massa

Overdose Pfizer, l’infermiera sotto choc: “Le dosi sono 4, è andata così”

La 23enne in osservazione: “Ho paura e dolori, ma la perdono”

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 Massa – Buone notizie per Virginia, la studentessa vaccinata per errore con sei dosi di Pfizer all’ospedale di Massa. Dalle analisi eseguite sul flacone da 0,45 millilitri non diluiti che conteneva le sei dosi si è scoperto che è rimasto una parte di liquido equivalente a due iniezioni e dunque le dosi somministrate non sarebbero sei ma quattro. «E’ una scoperta importante — spiegano all’ospedale Noa di Massa — perché le sperimentazioni su volontari umani del Pfizer hanno dimostrato la tollerabilità sino a quattro dosi, mentre oltre a questo quantitativo non ci sono certezze sugli effetti collaterali». L’infermiera che ha commesso l’errore è una ragazza neanche 30enne che aveva partecipato a tutte le vaccinazioni senza problemi.

«Ho preso il flacone e ho riempito la siringa – racconta – convinta che la soluzione fosse già stata diluita poi, dopo aver inoculato la dose, mi sono accorta che c’erano altre cinque siringhe e ho capito che il vaccino non era stato diluito come da procedura». Il flacone originario, infatti, contiene il principio attivo che deve essere diluito con la soluzione fisiologica per preparare sei inoculazioni. Per la diluizione si utilizza una siringa più grande. «Ero convinta che la diluizione fosse già stata eseguita». La donna è sotto choc, ha dovuto prendere qualche giorno di permesso e ha apprezzato il gesto di Virginia e della madre avvocato, che l’hanno perdonata chiedendo di incontrarla. Intanto la studentessa di Psicologia clinica, già laureata alla triennale all’Università di Pisa, e che adesso frequenta la magistrale, sta meglio. «Ha sempre un po’ di mal di testa, stanchezza e dolori ma è più serena», ha detto stamani la madre.

"Ho paura ma perdono l’infermiera - ha dichiarato la stessa 23enne a Corriere.it -. Ho parlato anche con mia mamma e anche lei è d’accordo con me, sono cose che possono accadere, tutti si sbaglia, non c’è dolo. L’ho letto negli occhi dell’infermiera che mi ha fatto l’iniezione". "Sto abbastanza bene ma ho dolori e i medici non sanno dirmi cosa potrebbe accadere – continua la giovane, laureata in psicologia clinica e attualmente studentessa alla magistrale all’Università di Pisa,ha detto la 23enne -. Non farò nessuna denuncia penale ma è ovvio che se avrò in futuro gravi conseguenze qualcuno dovrà rispondere in sede civile. La mia tolleranza vale solo per l’infermiera o chi per lei ha sbagliato, non per la struttura che comunque non può mai permettersi certe disavventure".

"I sanitari erano agitatissimi – ha aggiunto – e ho capito subito che qualcosa era andato storto. Mi hanno spiegato tutto e mi hanno detto che mi avrebbero ricoverato in osservazione per 24 ore. Pensavo di sognare. Ho avuto paura, ovviamente, anche perché giustamente medico e infermiera mi hanno raccontato tutta la verità e non hanno nascosto niente. Mi hanno detto che sono diventata bianca in volto come un cencio. La prima cosa che ho fatto è quella di telefonare alla mia mamma. Quando gliel’ho detto era sconvolta, poi anche lei ha parlato con il medico e si è un po’ tranquillizzata".


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