Ragusa - Il nuovo bonus acqua 2021, introdotto dall’ultima legge di Bilancio, prevede uno sconto del 50% sul prezzo d'acquisto di filtri o depuratori per rendere potabile l’acqua naturale proveniente dagli acquedotti, e ridurre così il consumo di bottiglie di plastica: per fruire dell’agevolazione bisogna pagare con sistemi tracciabili (bonifico bancario, carte di credito o prepagate, assegni bancari o circolari), non in contanti, e inserire la domanda sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
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L'indennizzo sarà riconosciuto a marzo 2022 in forma di credito d’imposta, cioè in diminuzione delle tasse da pagare. Il governo ha stanziato finora solo 5 milioni di euro e, se la cassa non sarà rimpinguata dalle successive manovre finanziarie, il bonus sarà ridotto in proporzione: l’eventuale abbattimento sarà comunicato entro il 31 marzo 2022. Vediamone in dettaglio il funzionamento.
A chi spetta. L’agevolazione è rivolta a persone fisiche ed esercenti attività d’impresa, artigianali o professionali, che acquistino e installino - dall’1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 - sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica all’interno di immobili posseduti o detenuti in affitto o comodato d’uso. In caso di comproprietà, la somma è ripartita tra gli aventi diritto in proporzione alle spese sostenute.
A quanto ammonta. Il rimborso sulla dichiarazione dei redditi o tramite modello F24 è pari al 50% delle spese riconosciute, con il limite massimo di:
1.000 euro per soggetti fisici non esercenti attività imprenditoriali e per ciascuna unità immobiliare posseduta;
5.000 euro per titolari di partite Iva e ciascun immobile destinato ad attività imprenditoriale, commerciale o professionale.
Come richiederlo. La domanda dev’essere inoltrata in via telematica, nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate, direttamente dal contribuente o da un intermediario qualificato (commercialista, Caf) indicando in particolare: gli estremi della fattura o del documento commerciale, col codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa e richiede il credito; e i dati catastali dell’immobile dov’è stato installato l’impianto di potabilizzazione dell’acqua.