Giudiziaria Ragusa

Acate, Daouda Diane: ultima traccia un video di accuse, fatto sparire?

Da 10 giorni il 37enne è scomparso nel nulla, aveva denunciato le precarie condizioni di lavoro nei cantieri

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 Acate - Trentasette anni, da 8 mediatore culturale ad Acate, Daouda Diane è un punto di riferimento nel centro ragusano e non solo per la comunità di braccianti africani che ci vive. Da dieci giorni di lui si è persa ogni traccia: ne avevano già dato avviso su Ragusanews l'8 luglio scorso. Dalle 14:30 di sabato 2, dopo che era stato visto lavorare infilato dentro una betoniera, non è più tornato a casa. Quel giorno voleva arrotondare qualcosina, prima di tornarsene a casa: spesso al suo turno nel centro d'accoglienza affiancava qualche lavoretto. Fino al primo pomeriggio era stato nel cantiere di una ditta della zona e a testimoniarlo ci sono due video, pubblicati poco prima di sparire nel nulla. Mascherina chirurgica ridotta a un cencio in volto, niente guanti o tuta di protezione: solo un martello pneumatico in mano.

Nel secondo filmato, invece, Daouda mostra il cantiere e spiega: " Qui il lavoro è duro, si muore qui – dice -. Molti di noi dicono ai propri familiari di lavorare in fabbriche di vestiti o di avere impieghi più nobili perché si vergognano ad ammettere di lavorare in queste condizioni". Sono le sue ultime immagini, le sue ultime parole. Da allora non s’è fatto più sentire con nessuno, né risponde a messaggi e telefonate: il cellulare è irraggiungibile. I datori di lavoro hanno presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri e la macchina delle ricerche si è attivata con il supporto anche dei cacciatori di Sicilia: l'intera zona che era solito battere il 37enne è stata setacciata e ripetutamente sorvolata dai droni, gli investigatori hanno sentito i responsabili della cooperativa che gestisce il Cas. Non è emerso niente.

"Non è da lui, dopo anni di assenza stava per tornare in Costa d'Avorio per incontrare moglie e figlia: aveva il biglietto già prenotato per il 22 luglio, non si sarebbe mai allontanato volontariamente" dicono amici che domenica sono scesi in piazza, in un corteo organizzato dal sindacato Usb per le vie cittadine (di cui vediamo un momento nel filmato in coda) composto soprattutto da migranti, ma a cui ha partecipato anche il sindaco Giovanni Di Natale. L'ipotesi di un allontanamento volontario non sta in piedi e chi conosce Daouda ormai teme il peggio. "Non è il primo caso di lavoratori che spariscono o hanno gravi infortuni - denuncia Michele Mililli della Federazione del sociale Usb Ragusa -, ci aspettiamo serie ed importanti indagini sulla sorte di Daouda come sulle condizioni in cui era costretto a lavorare: se non ci faranno sapere qualcosa, venerdì sarà sciopero".


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