Attualità La situazione

Covid: non cala un bel niente, rapporto positivi-tamponi torna oltre il 15%

Ottimismo ma non troppo in vista di dicembre, riaumentano anche i ricoveri

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/23-11-2020/covid-non-cala-un-bel-niente-rapporto-positivi-tamponi-torna-oltre-il-15-500.jpg Ottimismo ma non troppo in vista di dicembre, riaumentano anche i ricoveri


 Non traggano più di tanto in inganno i 28.337 nuovi casi Covid registrati in Italia nelle ultime 24 ore: sono meno dei 34.767 segnati il giorno prima ma ieri i tamponi, forse perché domenica, sono stati appena 188.747 contro i  237.225 di sabato e i 238.077 raggiunti il 20 novembre, quando i positivi furono infatti ben 37.242 in più. Aumentando gli uni aumentano gli altri, e questo non va bene: i test devono continuare ad essere incrementati ma i malati che scovano devono scendere, altrimenti non cambia nulla. E attualmente la percentuale positivi-tamponi è tornata a crescere arrivando al 15,1% contro il 14,6 di 48 ore fa. Se il numero assoluto si calcola in percentuale, la prospettiva muta di colpo. Due sono i dati definitivi: le terapie intensive, anche queste di nuovo in ascesa, da 10 a 46; e i morti, che calano ancora a 562, pur restando tanti. Quest’ultima è l’unica vera buona notizia di consolazione in ottica 3 dicembre, quando cioè andrà riaggiornato il dispositivo dell’ultimo del Dpcm. Ma il quadro non è ancora tale non aprire troppo il rubinetto, anzi è proprio questo il momento di stringere i denti, ancora 1-2 settimane, prima di poter dire di aver evitato la catastrofe sanitaria, e di pensare a qualche eventuale “strappo” alla regola.

Per questo, almeno fino al 3 dicembre, non dovrebbero esserci nuovi cambi di colore nelle regioni. Ma con il Coronavirus il condizionale è ormai d’obbligo. Intanto già di è appreso che, comunque vada, le scuole chiuse non riapriranno prima della Befana. Un’altra certezza è che sarà impossibile, come ipotizzava qualche quotidiano, retrocedere tutto il Paese a “giallo” per consentire di spostarsi a chi deve raggiungere o essere raggiunto da affetti e parenti. Gli spostamenti interregionali, secondo quanto comunicato ieri sera dal ministro della Salute Roberto Speranza, potranno avvenire al massimo solo tra zone "gialle" e continueranno ad essere proibiti tra regioni, comuni e province rosse e arancioni. C’è poi la questione delle deroghe “speciali” cioè valide esclusivamente per le giornate del 24, 25 e 26 dicembre – dalla vigilia a Santo Stefano – e del 31 e 1 gennaio, in cui il coprifuoco potrà essere allungato fino all’una di notte o abolito del tutto. Ma sono ancora ipotesi, continuiamo a muoverci su un campo minato che può saltare a ogni nuovo bollettino. L'Oms ha affermato oggi che la seconda ondata in corso non ha ancora toccato il picco e che la terza è già iniziata all'estero, in Iran, Corea del sud e Giappone. Solo l'Italia supera ancora i 30mila nuovi casi di media giornaliera in tutta Ue.


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