Ragusa – A una settimana dalla ripresa delle lezioni in Sicilia sono già decine le classi tornate a studiare a casa, da remoto: solo il Siracusano ne conta già 8 nel capoluogo e altre 4 in provincia. Di oggi la notizia di un docente di religione dichiaratamente no vax contagiato a Sciacca: le 8 classi della primaria dell’Istituto ‘Mariano Rossi’ in cui insegna (e dove nella scuola d'infanzia è già subentrata la didattica a distanza) hanno sospeso le lezioni in presenza.
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Tutti i bambini sono a casa in attesa dell’esito del tampone molecolare dell’insegnante: se confermasse la positività, per loro (e le loro famiglie) scatterà una quarantena di 10 giorni più dad. Ogni singolo caso è destinato, purtroppo, a diventare un calvario per decine di persone potenzialmente coinvolte: è in corso, infatti, il tracciamento dei contatti avuti dal prof e da ciascun alunno. Anche a Ribera, tanto per restare nell'agrigentino, una seconda elementare e una seconda media sono da giorni in dad, per due ragazzini risultati positivi.
Ma ci sono casi anche in altre parti d’Italia: ad oggi, incrociando le dita, non si registrano focolai nel Ragusano. Certo i disagi non possono imputarsi solo al personale scolastico: ci sono anche i genitori no vax, che costringono a loro volta i figli minorenni ad aspettare a vaccinarsi. Così facendo i danni alla collettività, da sanitari ed economici, diventeranno anche educativi e formativi: più che il virus, adesso è chi non si vaccina il vero ostacolo al ritorno alla normalità.