Cultura Canzoni

Totò. Quando un pacco di sigarette salvò Malafemmena

Amore e poesia hanno un tempo per maturare



Turmac.
Erano sigarette turche a base ovale, famose per il loro pacchetto piatto, tipo portasigarette d’argento ma fatto di cartone. Le sigarette Turmac erano contenute in un pacchetto che dietro si presentava totalmente bianco, permettendo al fumatore di prendere appunti come in un moderno post-it.
Così per Antonio De Curtis, in arte Totò. Era l’aprile del 1951, il Principe si trovava a Formia per girare il film “Totò terzo uomo” con la regia di Mario Mattòli, prese un pacchetto di Turmac e scrisse di getto: “Femmena, tu si’ ’na malafemmena, chist'uocchie 'e fatto chiagnere.. lacreme e 'nfamità”. Un momento creativo inatteso per l’attore che -titubante- chiese un parere a caldo al suo fido autista, Salvatore Cafiero. Totò accennò persino al tema musicale, cantando quei versi a Salvatore, che però fu tranchant: “Principe, è ’na lagna…” rispose questi aprendo le braccia. Totò piccato da quella sentenza senza appello accartocciò il pacchetto vuoto nella tasca del vestito, dimenticando quei versi infelici dedicati a una donna rimasta per sempre misteriosa.

Il caso volle che Antonio De Curtis recuperasse dopo qualche tempo quell’abito, trovando nella tasca il pacchetto di Turmac accartocciato, con dietro una scritta: “Femmena, tu si’ ’na malafemmena…” Si mise al pianoforte e compose.
Amore e poesia hanno un tempo per maturare.


© Riproduzione riservata