Messina - "È bellissimo, è incredibile, grazie per un benvenuto così caloroso, non lo avrei mai immaginato. Come first lady sono riuscita a mettere insieme tutta la comunità italo americana".
Lo ha detto Jill Biden nel suo intervento da un palco, in piazza a Gesso, villaggio del Comune di Messina in cui sono originari i suoi bisnonni poi emigrati negli Stati Uniti. La first lady Usa ha citato una specialità gastronomica locale, le "braciole alla messinese" che, ha rivelato, "ho avuto occasione di servire assieme a degli gnocchi alla Casa bianca". "Il valore di lealtà, il duro lavoro e lo spirito di generosità che i miei bisnonni hanno portato in America - ha aggiunto Jill Biden - sono vivi ancora. Io oggi qui sento calore di casa". A Sigonella Jill Biden aveva commentato il suo arrivo Italia con la frase 'ho lasciato il meglio per ultimo" e dicendo che per lei è stato "l'onore della mia vita" servire come first lady.
News Correlate
Aveva provato diverse volte Jill Biden a organizzare il viaggio di ritorno alle radici, quello che l'avrebbe riportata lì dove tutto era iniziato, a Gesso, sulle colline che dominano Messina, il paese da cui la sua bisnonna partì per arrivare nel 1882 a New York. Ci è riuscita adesso che il mandato di Biden è alle ultime settimane e per lei è importante arrivare in questo borgo dove non sono rimaste nemmeno 400 persone prima di lasciare la Casa Bianca perché è una sorta di promessa fatta ai suoi antenati e lo spiega bene parlando alla folla radunata nella piazza principale.
Racconta del nonno che si guadagnava da vivere facendo il traslocatore, del padre diventato militare a 17 anni che è riuscito poi a studiare e a entrare in banca. E poi c'è lei. «I miei bisnonni non avrebbero mai immaginato che nel giro di tre generazioni la loro pronipote sarebbe tornata a Gesso, e sarebbe stata qui davanti a voi come la prima First Lady italo-americana'». È questo il suo orgoglio e il simbolo - aggiunge- di un legame con le origini, con le sue radici.
Appena arrivata a Gesso, Jill Biden è entrata in chiesa, dove jl direttore del museo locale Mario Saroca le ha mostrato i documenti che testimoniano le sue origini. Subito dopo ha acceso un cero all’altare e quindi ha guardato il presepe. Nel discorso in piazza ha citato poi il Vangelo di San Matteo e dedicandolo alla comunità di Gesso: «Una città che nasce su un colle e non può mai essere nascosta, ma deve essere alla luce del sole. Le luci delle colline di Gesso risplendono in tutto il mondo e adesso brillano anche dentro di me. Più di 100 anni fa i miei bisnonni camminavano su queste strade, parlavano con loro vicini e guardavano il cielo e le stelle. La loro vita è stata forgiata dai valori italiani del duro lavoro e secondo il principio che a tavola c’è sempre un posto in più. E poi io... ho anche servito le braciole alla Casa Bianca».