Benessere Sale in cucina

Dieta iposodica: alimenti consentiti e alimenti da evitare

Cibi sì e cibi no



La dieta iposodica è una terapia alimentare, o per meglio dire uno stile di vita caratterizzata da un basso apporto di sodio, finalizzato alla riduzione della pressione sanguigna nei soggetti che soffrono di ipertensione arteriosa, sovrappeso e colesterolo alto, solo per citarne qualcuna.

Quando si parla di dieta iposodica, a molti viene spontaneo riferirla alle problematiche relative alla pressione alta.

Originariamente, la dieta iposodica aveva come caratteristica principale la limitazione degli alimenti contenenti sodio o il sale da cucina aggiunti e l'abolizione del cosiddetto sale "discrezionale" (quello casalingo). Oggi, la dieta iposodica è uno schema alimentare molto più complesso; anzitutto, la dieta iposodica è spesso anche una dieta ipocalorica.

In realtà, il ruolo del sale nell'ipertensione arteriosa non è stato definitivamente chiarito, anche se il primo consiglio che viene dato ai soggetti ipertesi è proprio quello di moderare il consumo del cloruro di sodio.

Gli accorgimenti più utili e frequenti da utilizzare nella composizione di una dieta iposodica "anti-sindrome metabolica" sono:

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- Eliminazione del sale discrezionale e di tutti gli alimenti contenenti sodio aggiunto

- Giusto apporto energetico in base alla composizione corporea

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- Moderazione del carico e dell'indice glicemico, per ridurre la glicemia e la trigliceridemia

- Moderazione del colesterolo alimentare e riduzione delle LDL circolanti nel sangue

- Aumento degli acidi grassi insaturi appartenenti alla famiglia ω3 e (se necessario) anche degli ‰ω6 e ω‰9, a discapito degli acidi grassi saturi e/o idrogenati; l'effetto è traducibile in una riduzione della pressione arteriosa e dei trigliceridi, con abbassamento del colesterolo totale e/o delle LDL, e a volte un aumento delle HDL

- Aumento di acqua, fibra alimentare, sostanze fenoliche, lecitine vegetali, fitosteroli, vitamine antiossidanti e sali minerali antiossidanti o comunque utili (potassio, magnesio e calcio) per: ridurre l'assorbimento del colesterolo e migliorarne il metabolismo, ridurre lo stress ossidativo totale e migliorare l'equilibrio sodio/potassio a vantaggio della pressione arteriosa

- Moderazione/eliminazione dei nervini quali: caffeina, teina, altri stimolanti presenti nelle bevande energizzanti, alcol etilico ecc.

In sintesi, la dieta iposodica è mirata non solo alla moderazione della pressione arteriosa ma anche alla riduzione del rischio cardiovascolare complessivo, soprattutto in presenza di altri fattori di rischio per cardiopatia ischemica e sindrome vascolare cerebrale (facilitate da aterosclerosi e ipertensione o da fattori ereditari come gli aneurismi).

Dieta iposodica, quali sono gli alimenti consentiti?

Prima di seguire una dieta iposodica la prima cosa da fare è quella di disintossicarsi dal gusto del salato; non è un’impresa impossibile; con un po’ di buona volontà è possibile perseguire questo scopo in poco meno di un mese.

Il sale che utilizziamo comunemente in cucina è principalmente composto da cloruro di sodio; non si tratta di un prodotto puro, sono presenti infatti altri minerali anche se le loro quantità sono ridottissime, fra questi minerali troviamo il cloruro di potassio, la sostanza che nei sali iposodici reperibili in commercio sostituisce la gran parte del cloruro di sodio. Questo tipo di sale può essere utilizzato nei primi momenti del percorso di “disintossicazione”. È sicuramente un prodotto meno appetibile rispetto al sale utilizzato normalmente, dal momento che tende molto all'amaro.

Alimenti da ridurre o evitare nella dieta iposodica

Molti alimenti sono da eliminare o limitare fortemente nella dieta iposodica completa, ovvero volta a migliorare tutta una serie di problematiche e situazioni che vanno dall'ipertensione, al sovrappeso, al colesterolo alto.

eliminare completamente il sale da cucina, sopperendo con altre spezie, erbe aromatiche e scorza di agrume;

eliminare o ridurre gli alimenti conservati (essendo il sodio un conservante naturale): insaccati, formaggi stagionati, cibi precotti, cibi in latta (come il tonno, o la carne in gelatina, o i legumi precotti);

- evitare troppi alimenti glucidici come farinacei, marmellate e conserve, frutta sciroppata;

- abolire le carni grasse e della carne rossa;

- abolire i tuorli d’uovo;

- abolire grassi saturi o idrogenati;

- abolire alcolici e vino ai pasti;

- riduzione drastica di caffè;

- fritti.

- Ovviamente tutto viene messo in discussione a seconda dell’anamnesi di una persona: è solo il medico nutrizionista (o specialista della patologia per cui si è in cura) che può stabilire esattamente cosa sia possibile mangiare e in quale quantità o frequenza. Vi sono molte variabili di mezzo, anche solo intolleranze o gusto personale: rivolgetevi quindi a chi di dovere prima di iniziare la dieta.


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