Attualità Il nuovo vaccino

ReiThera: boom di cavie siciliane per il siero italiano, 800 € di rimborso

Stop alle telefonate, al via da oggi al Policlinico di Palermo le sperimentazioni sui volontari

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 Palermo - Altro che paure di trombosi ed emorragie: Policlinico preso d’assalto dalle telefonate di volontari pronti a farsi iniettare una dose del vaccino italiano ReiThera, per testarlo. "Ne cercavamo 100, si sono fatti già avanti in 350 e le adesione continuano ad arrivare" rivela a Repubblica il responsabile del progetto, il direttore delle Malattie infettive Antonio Cascio. Il centro palermitano è uno dei 26 sparsi in Italia, capitanati dall’ospedale Spallanzani di Roma, in cui è in sperimentazione il siero prodotto dall'azienda farmaceutica laziale. Si tratta della seconda delle tre fasi preliminari all’autorizzazione al commercio dell’Aifa: se tutto andrà bene arriverà in estate, per la commercializzazione se ne parlerà però a gennaio 2022. La fase 1 era iniziata il 24 agosto scorso, su quasi cento volontari: la 2 ne coinvolgerà 900 in tutto il Paese.

Altrove i test sono già partiti, anche con testimonial d’eccezione come lo scrittore Gianrico Carofiglio. Al Policlinico del capoluogo siciliano le iniezioni cominciano oggi, lunedì: seguiranno l’ordine cronologico di candidatura, più alcuni soggetti inseriti in maniera mirata perché sofferenti di specifiche patologie da monitorare. A un terzo del campione saranno inoculate delle soluzioni fisiologiche, per valutare l’effetto placebo. Secondo Cascio solo il 20% si è fatto avanti per soldi, gli 800 euro di compenso offerti per il disturbo: il 70% sarebbe composto da giovani (ai minori non è permesso) che hanno capito che se aspettano il loro turno stanno freschi. E, giustamente, si fidano della medicina. Il più giovane volontario ha 18 anni. Chi ha o ha avuto il Covid non può partecipare al test. Non è un impegno da poco: i selezionati dovranno recarsi 7 volte al Policlinico nei prossimi due anni e saranno monitorati ogni settimana via telefono. 


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