Attualità Lotta al virus

27 dicembre 2021, un anno dal primo vaccino Covid: il bilancio

Sieri e mascherine restano l’unica arma per combattere la pandemia

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 Roma - Era il 27 dicembre di un anno fa quando a Claudia Alivernini, infermiera 29enne dello Spallanzani di Roma (foto) venne inoculata la prima dose di vaccino contro il Covid in Italia. Sono passati 12 mesi e se è vero che i vaccini non hanno annientato il virus, è vero anche che hanno cambiato drasticamente il corso degli eventi, portandoci fuori dall’orrore delle prime due terribili ondate, quelle della primavera e dell’autunno 2020. Già solo prendendo il 27 dicembre come data spartiacque, possiamo contare 1200 morti al mese in meno, per ogni singolo mese del 2021. Un mese dopo appena, il 27 gennaio, e i morti in meno sono già 2300, rispetto alla media dei mesi precedenti. Fino ad arrivare all’ultimo mese, in cui i decessi da Covid si sono letteralmente dimezzati rispetto alla fase pre-vaccini della pandemia.

Un calcolo del fisico Giorgio Sestili ha stimato in circa 120mila le morti evitate grazie ai vaccini in Italia. Che diventano più di mezzo milione, secondo l’Oms, se prendiamo in esame tutta Europa. In pratica, le vite salvate dal vaccino in dodici mesi sono quasi pari al numero di tutte le persone morte in quasi due anni di pandemia. Quasi la metà degli attuali decessi per Covid riguarda. E che si fosse vaccinato quel 10% di italiani ancora no vax, avremmo salvato almeno il doppio di quelle 120mila vite. Per ogni posto che un vaccinato contagiato occupa in ospedale, ce ne sono dieci occupati da persone non vaccinate: se fossimo tutti vaccinati avremmo molti più letti e molto più personale medico a disposizione per persone affette da altre malattie. Senza contare il prezzo pagato alla pandemia in termini di mesi di scuole ed esercizi commerciali chiusi e socialità negata dai coprifuoco.

Grazie ai sieri negli ultimi 12 mesi siamo riusciti a invertire la rotta della nostra economia che nel 2020 era precipitata di 8,9 punti percentuali e che nel 2021 è risalita del 6,3%, perché grazie ai vaccini non è stato più necessario chiudere tutto per evitare la diffusione del virus. Se oggi si parla di vaccino obbligatorio o di lockdown per i soli non vaccinati non è per un assurdo “complotto” planetario ma perché solo quando saremo tutti vaccinati potremo dire di essere usciti davvero dall’incubo. E tutti vuol dire tutti, anche in Africa e nei Paesi in cui la campagna vaccinale non procede spedita come da noi. È questo l’obiettivo che dobbiamo porci per l’anno a venire. Per poterci dire, tra dodici mesi, finalmente liberi. 


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