Ragusa - E se durante le vacanze prenotazioni e ingressi negli hub vaccinali crollassero? Addio alla meta, già ambiziosa, dell’80% di popolazione immunizzata entro settembre. Dei vaccini sotto l’ombrellone se n’era già parlato a fine marzo: l’idea sta prendendo forma per contemperare le esigenze sanitarie di andare avanti con i vaccini anti Covid con quelle economiche di ristoratori e albergatori, e quelle infine psicologiche di un popolo di vacanzieri che - dopo tante restrizioni - s’annuncia più numeroso della stagione scorsa. Molti governatori si dicono pronti, non sono poche tuttavia le difficoltà logistiche dell'operazione.
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Sarà necessario il passaporto verde per spostarsi anche tra regioni gialle o ci si potrà davvero vaccinare direttamente sul luogo di villeggiatura? E le seconde dosi si faranno a casa propria? Secondo i dati del ministero della Salute i richiami per chi ha già fatto un’iniezione riguarderebbero 15 milioni di persone solo nei mesi di luglio e agosto. Con scadenze temporali spesso diverse all'interno delle famiglie. Il rischio che in migliaia rimandino o rinuncino al richiamo è presente al commissario per l’emergenza Figliuolo, che lavora per mettere in comunicazione i sistemi informativi regionali. Governo e regioni lavorano invece sui tempi dei richiami, per capire fino a che punto è possibile allungarli o accorciarli: chi ad esempio sarà vaccinato nelle prossime settimane potrebbe concludere l’iter giusto a ridosso di Ferragosto.