Ragusa - Dopo l'ok ai tamponi fai-da-te in farmacia, e presto pure al supermercato, disco verde anche all'uso dei test salivari per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2. Il ministero della Salute suggerisce però di ricorrere al campione di saliva "qualora non sia possibile ottenere tamponi oro-nasofaringei" e solo "in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo”.
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Un’opzione, quindi, per aumentare l'accettabilità dei continui screening a cui sono costretti lavoratori o anziani disabili, di cui non abusare perché "gli studi indicano una sensibilità diagnostica variabile in relazione al metodo di raccolta del liquido organico - spiega il dicastero -: maggiore nella saliva orofaringea posteriore del primo mattino, inferiore con la tecnica del general spitting". Inoltre, "la sensibilità diminuisce dopo i primi 5 giorni dall'inizio dei sintomi". Meno invasivo, dunque, ma anche meno affidabile. L’utilizzo del nuovo tampone salivare, che sarà tracciato al pari di quello nasale nei sistemi informativi regionali, è previsto già per i prossimi esami di terza media e di maturità.