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Green Pass Day, blocchi e proteste in Italia VIDEO

Al via l’obbligo a lavoro: portuali in sciopero a Trieste, Genova e Ancona ma disagi contenuti

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-10-2021/green-pass-day-blocchi-e-proteste-in-italia-video-500.jpg Al via l’obbligo a lavoro: portuali in sciopero a Trieste, Genova e Ancona ma disagi contenuti


 Ragusa - Un giorno strano il venerdì, subito prima della pausa weekend, per fare entrare in vigore il green pass obbligatorio a lavoro, ma forse servirà a concedere proprio un altro po’ di tempo, sabato e domenica, ai pochi che hanno sperimentato cosa significa restare fuori dai cancelli. Blocchi e proteste - all’entrata in vigore del provvedimento - se ne sono visti finora a Trieste, Genova e Ancona, rispettivamente nei tre video allegati in coda. I presidi non hanno tuttavia compromesso l’attività dei porti. In Sicilia non si è registrata l’adesione al paventato sciopero nazionale di marittimi e camionisti: solo alcuni sporadici sit-in davanti a qualche impianto, come nel primo filmato postato da Fb, girato all’alba nell’area industriale di Catania.

Non sono comunque mancate, in diverse città, delle manifestazioni pacifiche. Ma la maggior parte dei cittadini ormai è vaccinata e i no vax più accaniti hanno i tamponi prenotati fino a dicembre, concordando delle “convenzioni” con le farmacia: dunque tutto regolare e senza disservizi. Sull’sola, poi, una buona fetta dell’economia è affidata al sommerso - da colf e badanti a camerieri, muratori e contadini - che sfuggono alle maglie dei controlli. C’è pure chi si gioca le ferie o s’è messo in malattia, tuttavia la percentuale di non vaccinati fra i dipendenti pubblici siciliani - i più controllati, rispetto ai lavoratori privati - è attorno al 10%: un carico ancora sostenibile per i colleghi in ufficio.

Così come nel settore sanitario dove - nonostante i tanti infermieri e medici sospesi anche negli ultimi giorni, anche in provincia di Ragusa - la percentuale di quelli non immunizzati, in realtà, è ancora più bassa (5.900 su 141.000). Per loro, però, c’è l’obbligo vaccinale e non il l’alternativa del tampone provvisorio ogni 48 ore, come per le stesse forze dell’ordine (il 20% di quelle in servizio non si è vaccinato). L'assessore alla Salute Ruggero Razza non ci saranno assicura che i kit non mancano: "Non vedo "criticità sul reperimento dei kit": la riapertura del giro d’affari dei test nasali, se non altro lavoro, darà lavoro a un bel po’ di gente. Alla fine i più pronti si sono rivelati bar, ristoranti e supermercati, dove il sistema di verifica è già rodato da tempo.


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